Sia nell’accoglienza, sia nella cucina, sia nei prezzi
Nella patria natale di Pellegrino Artusi, Forlimpopoli, è nata la Locanda alla Mano, frutto della passione di Giovanni Marzolini (il Giò) e della sua compagna Lorena (nella foto accanto). Attualmente, per gli ospiti, è attivo il solo ristorante ma a breve saranno disponibili anche le camere.
La Locanda alla Mano è un locale piccolo, accogliente, dove batte il cuore della Romagna e dove si ritrova il calore delle sue genti.
Il ristoro dell’ospite, inteso nel senso più ampio del termine, è quanto il Giò e la Lorena sanno fare nella loro Locanda, attraverso la calda accoglienza, i sorrisi, l’ironia e sopratutto il buon cibo accompagnato dal buon vino. Il Giò è solo in cucina (a vista), mentre Lorena gestisce la sala. Con questo format si è voluto ricreare un ambiente familiare dove l’ospite si senta subito a proprio agio. Il menù varia ogni giorno secondo estro e mercato (lo si trova caricato sul sito del locale), con proposte sopratutto di terra, sempre diverse, ma con due caratteristiche principali: materie prime di stagione e l’offerta “limitata” a 6/7 piatti; 2 antipasti, 2 primi, 2 secondi, 1 o 2 dolci. Il costo, per la degustazione di 4 piatti, è di 29 € (bevande escluse). In questo modo la qualità delle materie prime è sempre eccellente e la preparazione dei piatti espressa. La “mano” del Giò è precisa, i piatti curati, semplici, senza fronzoli.
Nel periodo autunnale è forte la presenza dei funghi, quali ovuli, porcini, finferli o del re dei tuberi, il tartufo. Nella nostra recente visita abbiamo provato un Raviggiolo della Val Bidente con scaglie di tartufo nostrano (accostamento ben riuscito), una parmigianina di melanzane con mozzarella di bufala, una crema di zucca con guanciale croccante (molto equilibrata), un filetto di vitello con funghi porcini e patate al forno (piatto saporito e deciso) per finire con una Sfogliatina di pere, zenzero, fichi caramellati su crema inglese. Ci siamo poi ritornati un giovedì sera, quando spesso il pesce fa capolino nel menù, ed abbiamo iniziato con dei gamberoni crudi al sale dolce di Cervia. Siamo poi passati agli gnocchi di patate, canocchie e stridoli; un assaggio di maltagliati di seppie con loro brodo, per finire con una tagliata di tonno al balsamico. Entrambe le situazioni ci hanno confermato che la Locanda alla Mano è un esempio ben riuscito di ristorazione, dove quello che conta non è il numero dei servizi giornalieri o l’ampia scelta delle proposte, ma l’accoglienza dell’ospite e la qualità dei piatti a prezzi più che onesti.