Vivaci e brillanti, le bollicine che caratterizzano i vini spumanti sono perfette per un aperitivo tra amici al termine di una lunga giornata di lavoro, così come per il accompagnamento ad una cena romantica.
Con la loro gradevole effervescenza, gli spumanti riescono a mettere immediatamente di buon umore, invitando alla convivialità. Per assicurarsi di scegliere la giusta etichetta in base all’occasione specifica, vediamo quali sono le bollicine tra cui scegliere a seconda dell’abbinamento con gli stuzzichini, nonché delle preferenze personali.
Quali tipologie di bollicine esistono?
Gli spumanti nella versione moderna affondano le loro radici in una storia avvolta nella leggenda. Si narra infatti che l’economo dell’abbazia benedettina Dom Pierre Pérignon, nome destinato a diventare iconico nei secoli successivi, abbia inventato lo champagne nel diciassettesimo secolo.
Prodotto mediante il metodo della rifermentazione in bottiglia, tipico delle bollicine più pregiate, lo champagne è solo il primo e il più famoso esempio di una tecnica adottata oggi da moltissimi viticoltori con risultati spesso davvero eccellenti.
Se le bollicine francesi rimangono tra le più apprezzate al mondo, grazie in particolare a uve di qualità come Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier, anche in alcuni territori d’Italia si raggiungono standard qualitativi notevoli nella produzione di Metodo Classico.
Dal Trentodoc fino all’Oltrepò Pavese: sono svariate le zone dove si coltivano uve internazionali e autoctone per produrre spumanti. In tal senso le bollicine eleganti che caratterizzano un’espressione come il Franciacorta Extra Brut valorizzano una delle denominazioni più vocate di tutt’Italia.
Nel corso degli anni recenti agli spumanti ottenuti con il Metodo Classico si sono affiancati quelli più briosi e freschi tipici del Metodo Martinotti, una pratica che prevede la rifermentazione in autoclave. È con questa tecnica che si spumantizza il Prosecco, ricavato dal vitigno glera e famoso ormai in tutto il mondo.
Come scegliere le bollicine ideali per l’aperitivo?
Prosecco, Champagne, Franciacorta e Cava spagnola: questi sono solo alcuni degli esempi tra cui scegliere per servire delle bollicine come aperitivo. Un buon modo per individuare l’etichetta adatta è quello di puntare sull’abbinamento ottimale tra cibo e vino.
Delle fresche bruschette con pomodorini e olio extravergine d’oliva, tipiche di un aperitivo estivo, possono essere valorizzate da un calice di spumante rosato, che spicca per profumi e colori inconfondibili.
Per esaltare un piatto di verdure pastellate o di altre deliziose specialità fritte, è consigliabile optare per un buon Metodo Classico, italiano o francese.
Una strategia altrettanto facile da seguire è quella dell’abbinamento per territorialità: un tagliere di salumi dell’Emilia Romagna, magari accompagnati dal delizioso gnocco fritto, è perfettamente valorizzato da un bicchiere di vino frizzante dall’animo popolare come il Lambrusco.
Allo stesso modo un calice di Prosecco può esaltare un aperitivo a base di spiedini di pesce e crostini con baccalà mantecato, tipici della laguna veneziana.
In conclusione si può affermare che le bollicine perfette per un aperitivo tra amici sono quelle che si adattano all’occasione e soprattutto ai cibi e agli stuzzichini serviti come accompagnamento.
Lasciarsi guidare dall’abbinamento tra cibo e vino permette di stupire anche le persone che si conoscono per la prima volta proprio durante l’aperitivo, dimostrando in tal senso una notevole conoscenza.