Seguendo una tendenza già evidente nel 2019, anche nel 2021 continuano ad aprire in Italia sempre più hotel di lusso. Oltre alle mire di Rocco Forte, di cui vi abbiamo già parlato in questo articolo, stanno approdando nel Bel Paese anche Belmond e Four Seasons (Puglia), Oetker Collection (Capri), Six Senses e W Rome di Marriott (Roma), Rosewood, Delano, 7Pines Kempinski e Baglioni (Sardegna).
Il perché di questo crescente interesse degli imprenditori del lusso per l’Italia si spiega con l’attrattiva del territorio, che, se troppo spesso rimane poco chiara agli italiani, da sempre affascina i turisti e gli intellettuali stranieri. Oltre a ciò, l’Italia è una meta turistica che ha tante risorse da offrire: non solo spiagge, montagne, colline e laghi, ma anche un’infinità di città d’arte, borghi e di scelta per tour enogastronomici. Sono quindi solide le possibilità di un turismo che non soffra la stagionalità, ma sia vivo e ricco tutto l’anno.
Lo conferma l’amministratore delegato di Arsenale, Paolo Barletta: “Nel bacino del Mediterraneo, l’Italia è la destinazione più completa perché, oltre al mare, montagna, laghi e borghi, ha molte città d’arte. Qui la gente verrà a fare le vacanze nei prossimi 50 anni“. Barletta sottolinea inoltre quanto, anche nello stato attuale delle cose, il turismo di lusso consista in una consistente fetta del PIL italiano. Ma sarebbero comunque necessari investimenti e interventi di ristrutturazione alberghiera, che permetterebbero alle entrate del settore turismo di aumentare notevolmente.
È inoltre indubbio come la presenza di strutture di lusso sul territorio contribuisca a revitalizzare città e paesi, oltre a dare lavoro e a mobilitare il commercio locale: i turisti non si limitano solo a stazionare in albergo, ma viaggiano, esplorano, consumano pasti nei ristoranti locali, acquistano beni e servizi e contribuiscono a far girare l’economia.