Se qualcuno mi chiede se esiste la dieta perfetta è chiaro che io dico di sì! Faccio il dietologo: il mio lavoro è proporre piani alimentari… sarebbe un controsenso se dicessi che propongo illusioni. Chiaro quindi che penso che ci sia la possibilità di proporre la dieta perfetta, a patto che ci chiariamo le idee su cosa questo significhi. Troppo spesso identifichiamo “la dieta perfetta” con quella che ci ha fatto dimagrire molto e rapidamente. Mi spiace deludervi, ma quella sicuramente non è la dieta perfetta!
Cerchiamo intanto di chiarirci le idee su cosa significa “avere una sana alimentazione”: già se riusciamo a definire questo, probabilmente, riusciamo anche a comprendere quali possono essere i parametri che dobbiamo ricercare in una dieta perfetta. Una SANA ALIMENTAZIONE è un modo di nutrirsi che rispetti un equilibrio quali-quantitativo, in rapporto alle esigenze della singola persona, in modo che non si favoriscano o vengano accelerate le seguenti condizioni: sviluppo di carenze, eccesso di nutrienti, progressione di malattie cronico degenerative, tumori, aumento di peso. Come vedete non è proprio semplicissimo avere una sana alimentazione, anche perché la stragrande maggioranza di noi è comunque convinta di mangiar sano. A proposito dello “sviluppo di carenze” purtroppo devo ammettere che la nostra alimentazione è estremamente povera di fibre, acqua, minerali, vitamine, antiossidanti. Per capirlo, basta che ognuno di noi pensi a quante porzioni di frutta e verdura consuma in un giorno e le confronti con le 5 che sono raccomandate! Per quanto riguarda poi “l’eccesso di nutrienti”, non siamo messi in una condizione migliore. Eccediamo in prodotti raffinati, grassi saturi, zuccheri e proteine animali. Ma la cosa più preoccupante è che, con il nostro modo di mangiare, favoriamo costantemente lo sviluppo di malattie cronico-degenerative, tumori e, ovviamente, sovrappeso e obesità.
Vi basti pensare che il 30% della cause di tumori è legata a fattori alimentari; che un terzo della popolazione italiana è in sovrappeso; che il 70% delle malattie cronico-degenerative (incluso Sclerosi Multipla e Alzheimer) possono trovare giovamento sintomatologico da una alimentazione specifica. Detto questo, siamo ancora convinti che una dieta perfetta sia semplicemente quella che ci fa perdere peso? O piuttosto, per definire tale perfezione, conviene tenere in conto molti più fattori? A questo punto, vediamo insieme quali dovrebbero essere i canoni di una dieta perfetta.
Innanzitutto non possiamo prescindere da un dato: la dieta perfetta è quella che la persona riesce a seguire meglio. Basta col proporre regimi che escano dalla propria quotidianità.
Le persone riescono a seguire bene programmi che non vadano a stravolgere i loro ritmi, che non vadano a privarli delle cose che gli piacciono, che non vadano a obbligarli a ossessive attenzioni sul peso degli alimenti. Quindi la dieta perfetta deve innanzitutto tener conto di quello che normalmente la persona vive e desidera: è una proposta di modulazione dei gusti e delle tendenze alimentari; non un obbligo a stravolgere la vita. Ovviamente tutto questo non basta a definire una dieta perfetta… sarebbe troppo bello se ognuno potesse semplicemente mangiare quello che gli va, senza neanche controllare la quantità.
Questa condizione fondamentale deve quindi essere poi filtrata secondo altri parametri; in particolare: la dieta ci deve permettere il raggiungimento di un obiettivo realistico; non deve provocare squilibri o carenze; deve poi proporsi con una finalità educativa. Questo aspetto è fondamentale e molto spesso viene sottovalutato. Proprio perché, normalmente, utilizziamo una dieta con il solo scopo di dimagrire, troppo spesso ci dimentichiamo che la dieta deve soprattutto servire per imparare a mangiare, a gestire i propri gusti, i propri ritmi. Questo significa che, perché abbia una finalità educativa, una dieta non deve proporre l’eliminazione degli alimenti (soprattutto di quelli che piacciono di più) ma deve suggerirne l’utilizzo in modo equilibrato e corretto. Ecco perché il 95% delle persone che perdono peso, nei cinque anni successivi, lo riacquistano: proprio perché non hanno utilizzato la dieta per imparare a mangiare, ma solo ed esclusivamente per perdere peso. Ci sono altre due caratteristiche che definiscono la dieta ideale. Una è quella che l’alimentazione sia aderente ai principi della dieta mediterranea; l’altra (e ultima, ma non meno importante) è che tutto sia altamente personalizzato secondo criteri individuali: ciò che è buono per me, non è detto che vada bene per gli altri.
Ci sono ormai una serie di test che permettono di definire meglio le caratteristiche metaboliche di ciascuno, in modo da proporre sempre una individualità alimentare. Come vedete i criteri sono tanti, ma tutti questi devono poi essere tenuti insieme da un’unica condizione, senza la quale nessuna dieta è fattibile per molto tempo: mai si deve rinunciare al gusto della tavola, della convivialità, dell’assaporare e del preparare. Questa è la sfida in assoluto più difficile, la condizione più problematica. Pensiamo che fare una dieta significhi castrare i propri gusti oppure rinunciare a tutto. Pensiamo che la dieta sia mangiare solo una bistecca e della verdura. Siamo convinti che, quando ci mettiamo a dieta, non potremo più uscire con gli amici. Niente di tutto questo deve essere accettato se decidiamo di seguire la dieta perfetta. E vi prego di diffidare di tutti quei professionisti che, in cambio di un dimagrimento rapido, vi propongono l’appiattimento del gusto e la monotonia del cibo. La dieta perfetta esiste: basta non accettare facili compromessi ed impegnarsi a lavorare per una educazione che duri tutta la vita!