“Fipe-Confcommercio in merito alla sentenza emessa nei confronti di un proprio associato dal Tribunale di Milano, che ha riconosciuto il diritto dei lavoratori ad astenersi dallo svolgimento dell’attività nelle giornate di festività, ritiene che la stessa non sia condivisibile dal punto di vista giuridico. Inoltre, tale decisione appare del tutto irragionevole e anacronistica data la specificità del Settore Turismo e Pubblici Esercizi, che trova la massima espressione del suo business proprio nelle giornate di festa e in prossimità delle medesime. È paradossale che il turismo e la ristorazione vengano quotidianamente e unanimemente riconosciuti come patrimoni del nostro Paese, ma che poi nei fatti si prendano decisioni che impediscono di svolgerne le attività al meglio. Inoltre ci si appella sempre ai CCNL quando si vogliono riconoscere i diritti dei lavoratori, ma allo stesso modo devono essere riconosciuti quelli di chi nei giorni festivi si aspetta di ricevere un servizio adeguato”.
“A conferma dell’attenzione che merita il settore della ristorazione e del turismo ci sono poi i dati: con oltre un milione di lavoratori e un +17% dall’inizio della crisi, il nostro settore è tra i pochi in grado di creare nuovi posti di lavoro mentre, con 41 miliardi di euro di valore aggiunto, la ristorazione è il settore trainante della filiera agroalimentare italiana”.
Questa la posizione di Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi in merito alla sentenza del Tribunale di Milano che ha riconosciuto il lavoro festivo volontario. Il Tribunale era intervenuto sul ricorso presentato da due lavoratrici di un’azienda del settore della ristorazione, a cui era stata applicata una sanzione disciplinare per essersi rifiutate di lavorare il giorno di Ferragosto.