8° Festival della Cucina Italiana al MIA di Rimini – Grandi chef, grandi vini, grandi prodotti, spettacoli e anteprime assolute – RiminiFiera – 23-26 febbraio 2008
Patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Festival della Cucina Italiana è tornato per la seconda volta a Rimini dal 23 al 26 Febbraio 2008 nell’ambito della 38ª Mostra Internazionale dell’Alimentazione.
L’evento che tanto successo ha riscosso nella passata edizione – 88.000 presenze complessive – 100 giornalisti accreditati, collegamenti in diretta e servizi televisivi Rai – si è riproposto con il titolo “VERDISAPORI” attraverso le dimostrazioni di grandi chef e giovani promesse, le degustazioni di vini di tutte le regioni italiane, gli abbinamenti con straordinari prodotti di nicchia.
Non solo dimostrazioni di cucina, ma momenti di spettacolo e di intrattenimento con la conduzione scanzonata e sempre entusiasmante di Fede&Tinto, ovvero Federico Quaranta e Nicola Prudente, da anni protagonisti della notte di Radio2 con la trasmissione Decanter.
Gli chef e il processo alla cucina italiana
L’attrazione maggiore del Festival è stata di certo la presenza di grandi chef, come i mostri sacri Gianfranco Vissani e Fulvio Pierangelini che, insieme a colleghi del calibro di Lucio Pompili, Massimo Bottura, Corrado Assenza, Bruno Barbieri e Andrea Berton, si sono sottoposti ad un Pubblico Processo nel quale, ad essere inquisita, è stata la Cucina Italiana. Una Cucina che ha dimostrato comunque la propria vitalità con le esibizioni di grandi emergenti come Ilario Vinciguerra, fresco detentore di un premio internazionale assegnatoli in Spagna e di una stella Michelin – stella attribuita quest’anno anche a Raffaele Liuzzi che haproposto sul palco una serie di varianti sul tema del riso – o come Guido Haverkock, stellato fuoriclasse nel raffinato ristorante di Castello Banfi, o ancora il raffinato chef campano Michele Deleo, o Gianluigi Alla, sicura promessa a Terracina. Accanto ai celebrati Vincenzo Cammerucci, Bruno Barbieri, Karl Baumgartner, Marco Cavallucci, i volti di chi solo ora decide di uscire dalle cucine e confrontarsi col pubblico: Beatrice Segoni, con il curioso destino di ritrovarsi chef dai Ferragamo a Firenze dopo essere stata lei stessa stilista; Stefano Ciotti, al servizio di Alberta Ferretti nel suo raffinato ristorante – atelier di Cattolica; Michele Frandolic e Alceo Rapa, maestri del pesce rispettivamente a Riccione e a Pesaro, Valeria Deutsch, sensibilissima pasticciera, e Umberto Cavina, chef patron a Dozza Imolese.
Le aree
Il cuore pulsante del Festival era composto dalle varie aree dedicate alle cose buone d’Italia e a grandi prodotti europei, con spazi lounge dedicati al pubblico e con degustazioni dal palco. Ci sono state le aree di degustazione e le cantine che hanno proposto le etichette più importanti d’Italia, un’area lounge dedicata alle bollicine italiane e francesi, due kitchen lounge (Orogel e Valfrutta insieme a Surgital) per scoprire con le ultime novità per la ristorazione, anche le più recenti tendenze del design a tavola. Importante anche Gusti da Favola, un consorzio di dodici aziende di stampo artigianale provenienti da tutto il Paese che propongono le più straordinarie tipicità regionali, ma anche alcuni produttori siciliani che porteranno un’antica barca da pesca contenente le specialità ittiche della regione, insieme a oli, dolci tradizionali, ceramiche prettamente artigianali.
L’arredamento
Tutto il festival è stato organizzato come uno showroom dedicato all’arredamento horeca, curato da Veggetti, Meal System, Tecno Arredo, Profumo d’Oriente. All’interno hanno trovato spazio anche esposizioni dedicate all’oggettistica da tavola: i mini piatti da sushi e finger food di R&D, le colorate ceramiche di Domiziani, le ceramiche artistiche di Eliana Adorno. E per le degustazioni dei vini, i bicchieri professionali di Zafferano.
I premi
Il Premio Nazionale del Festival è passato da Gianfranco Vissani a Fulvio Pierangelini per la categoria “Miglior Chef d’Italia”, miglior giornalista Luigi Cremona, al quale Bruno Gambacorta ha passato il testimone; premio “Innovazione nella Tradizione” infine a Romana Tamburini di Surgital per avere per prima creato una linea di pasta tradizionale surgelata di elevata qualità per la ristorazione.
Il premio nazionale Valfrutta GranChef è stato assegnato da Pietro Leemann (unica stella Michelin in Europa con il suo ristorante vegetariano a Milano) e dal cav. Paolo Bruni, presidente Fedagri-Confcooperative, ai primi classificati nel concorso per la ristorazione “Gran Premio alla Creatività”.
Un importante appuntamento per il mondo della ristorazione e dell’ospitalità, per un pubblico professionale attento e professionalmente motivato.