Diamo i “numeri” Sud Italia: grandi progetti crescono. Arrivano quattrocento milioni di euro per le aziende, anche straniere, che intendano investire soprattutto nel Meridione d’Italia. Una boccata d’ossigeno, in un contesto di profonda crisi globale, finalizzata a sostenere progetti imprenditoriali di grandi dimensioni in grado di consolidare la struttura produttiva del Belpaese, da destinare prioritariamente alle quattro regioni obiettivo convergenza, ossia Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
Si tratta della prima dotazione finanziaria stanziata dal Governo nell’ambito dei “Contratti di Sviluppo”, il nuovo strumento di intervento che ha sostituito i contratti di programma e di localizzazione, gestito da Invitalia – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico con il contributo delle Regioni coinvolte nei programmi. Una prima tranche di finanziamenti che si pone l’obiettivo di avviare un percorso virtuoso allo scopo di ridurre il gap esistente tra le regioni del meridione ed il resto della penisola, un divario socio – economico che negli ultimi decenni ha mostrato un trend in preoccupante crescita. Le recenti “sommosse” popolari (leggasi “Movimento dei forconi” in Sicilia) confermano il disagio ed il malcontento di intere categorie che, seppur per diversi motivi, rischiano davvero di propagarsi a macchia d’olio.
I settori coinvolti
Le agevolazioni previste dal piano di finanziamenti possono essere concesse a fronte di programmi di investimento riguardanti iniziative finalizzate alla produzione di beni e/o servizi nel settore industriale, progetti che abbiano lo scopo di sviluppare l’offerta turistica e, ancora, investimenti tesi al potenziamento e alla qualificazione dell’offerta distributiva commerciale, infine la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
I programmi di sviluppo, anche a carattere sperimentale, possono essere promossi da una o più grandi, medie o piccole imprese che promuovano progetti di investimento in unità produttive localizzate nelle aree sottoutilizzate, mentre in aree diverse possono intervenire solo medie o piccole imprese. L’importo complessivo per poter accedere al finanziamento non può essere inferiore a 30 milioni di euro nell’ipotesi di programmi di sviluppo industriale o di sviluppo commerciale, 22,5 milioni di euro nel caso di programmi di sviluppo turistico, 7,5 milioni di euro per programmi riguardanti attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Il sostegno economico, in base alle dimensioni dell’impresa, può arrivare fino al 50% del valore attualizzato dell’investimento ammesso. Sarà data priorità ai programmi che prevedano il recupero e la riqualificazione di strutture dismesse o sottoutilizzate, che siano idonei a realizzare o consolidare sistemi di filiera che migliorino l’impatto ambientale, considerando anche l’intensità dell’apporto finanziario dei soggetti beneficiari e dell’eventuale cofinanziamento regionale.
Per il settore turistico, sono previsti anche altri criteri, quali la prossimità di attrattori culturali, naturali o paesaggistici, la presenza di dinamiche turistiche caratterizzate da un elevato potenziale di sviluppo dei flussi turistici internazionali, la capacità di contribuire alla destagionalizzazione dei flussi, la presenza di investimenti per lo sviluppo di servizi innovativi di supporto all’offerta turistica.
Diamo i “numeri”
Già nelle prime due settimane, sulla scorta dei dati forniti da Invitalia, sono state prodotte 122 domande di finanziamento, relative a circa 500 progetti, per un totale di investimenti pari a 6 miliardi di euro. Dal punto di vista geografico, sono arrivate dal Sud il 70% delle domande; circa la metà dei progetti presentati riguarda programmi di investimento nel settore turistico (48,4% delle richieste di finanziamento), seguito dal settore industriale che ha raccolto il 23,8% delle domande, dalla trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli con il 22,1% delle richieste, in coda il commercio con il 4,9% delle istanze pervenute. Analizzando, inoltre, i dati più recenti diffusi da Invitalia aggiornati al mese di dicembre dello scorso anno, potrebbero ammontare ad oltre 12.000 le nuove opportunità occupazionali derivanti dall’approvazione e dalla realizzazione dei progetti presentati. Uno spiraglio, una speranza per i tanti disoccupati che attendono risposte alle loro legittime aspirazioni ed aspettative.
Per maggiori informazioni è possibile cliccare sui siti internet www.invitalia.it e www.ponrec.it/media/92558/guida%20cds%20def.pdf.