Sono quasi gemelli, l’Hotel Signum e la chef Martina Caruso.
Era il 1988 quando i genitori Michele e Clara, lui impiegato comunale e lei psicologa fra Boston e Roma, decisero di tornare sull’isola di Salina, dove erano nati, per aprirvi un albergo, quando il turismo era ancora ai primordi.
Frutto dell’amore di due autodidatti, la struttura, dalle sue sedici camere, spandeva un profumo amatoriale di portulaca e finocchietto.
A occuparsi della piccola cucina, riservata agli ospiti interni, era Michele, che metteva a frutto gli insegnamenti della madre Lucia, approntando tipicità eoliane come paste fresche, polpette e piatti di pesce.
Se le ricorda bene Martina, che è nata pochi mesi dopo: “In particolare ricordo la ghiotta, una zuppa di pesce con patate, olive e capperi, e poi i bucatini con ragù bianco di pesce ed erbe aromatiche che, nella loro semplicità, veicolavano il sapore del mare. Sbuffavano su pochi fuochi a gas, più il forno elettrico, in una manciata di metri. Una cucina casalinga. Ma ancora adesso papà a casa prepara cose buonissime sul fornello da campeggio”.
Nel frattempo, tuttavia, anche il Signum cresceva: mentre Martina si diplomava all’alberghiero di Cefalù e si formava con Antonello Colonna, Gennaro Esposito e Jamie Oliver, il fratello Luca, maggiore di quasi dieci anni, cominciava ad alzare l’asticella dell’accoglienza e della cantina, sua grande passione, coltivata anche da cliente. Quando poi lei è rientrata alla base, a stretto giro ha preso in mano la cucina e a 26 anni era la più giovane chef stellata d’Italia. Ma nel 2019 sarebbe arrivato anche il premio Michelin quale migliore chef donna.
Oggi il Signum è un raffinato boutique hotel da 30 camere con un ettaro di superficie fra terrazzi, giardini, piscine e spa con acqua termale, tutto affacciato sullo splendore del Golfo di Malfa. Al fine dining si è affiancato un bistrot con cocktail bar in un edificio separato; qui i fratelli hanno deciso di rinnovare completamente anche la cucina.
Non potevano tuttavia essere gli stessi fuochi a far sobbollire quegli umidi veraci e i sofisticati spaghetti al latte di mandorle e vongole, quindi il cambiamento si poneva come indispensabile. “Nel tempo avevo introdotto sempre nuovi strumenti, un po’ a patchwork, localizzandoli dove potevo. L’ultimo è stata la cella per la frollatura del pesce, che ho imparato a usare insieme a mio marito Simone, medico veterinario. Ma a un certo punto questo non è più bastato. Certo, il trasporto delle attrezzature sull’isola è stato un’impresa: prima su nave per un’ora e mezzo da Milazzo, poi su camion, bloccando la strada con tanto di vigili. Ma ora possiamo finalmente dire di aver cambiato i motori e portato la nostra barca in porto”.
Quello che una volta era il locale storico dove cucinava papà Michele, è dunque stato trasformato in uno spazio di alta gastronomia, con l’obiettivo di rispondere alle attuali esigenze di efficienza e sostenibilità senza rinunciare al fascino del passato.
Al centro di questa trasformazione spicca l’isola centrale Molteni, realizzata su misura e scelta per le sue prestazioni eccezionali e il suo design iconico. Il caratteristico rosso cardinale della cucina si fonde con l’innovazione tecnologica, offrendo performance e funzionalità elevate che vanno di pari passo con l’estetica.
Come spiega Luca Caruso: “Molteni rappresenta per noi l’eccellenza. È stata una scelta facile per il suo equilibrio tra tradizione e innovazione”.
Organizzazione e velocità: il passaggio all’induzione.
Scegliere di passare dai tradizionali fuochi a gas all’induzione è stata una decisone vincente che ha portato numerosi benefici.
Martina Caruso sottolinea: “Il passaggio all’induzione ha reso il servizio più rapido e ha migliorato l’operatività. Inoltre, l’attento studio degli spazi ha permesso ad ogni membro della brigata di avere la sua postazione indipendente, con banchi refrigerati e lavamani, ottimizzando ergonomicamente il flusso e la velocità del lavoro”.
Il salto nella tecnologia e in una più razionale organizzazione ha efficientato ogni aspetto delle attività quotidiane in un ambiente più dinamico e confortevole, ma pur sempre nell’ottica di una sostenibilità generale sia verso l’ecosistema isolano, sia a favore della salute e del benessere dei lavoratori.
La sostenibilità del lavoro: un ambiente performante e sano.
La sostenibilità è proprio uno degli aspetti cardine di questa ristrutturazione. Non si tratta solo di una scelta etica riguardo la selezione dei fornitori e delle materie prime, ma anche della volontà di garantire un ambiente di lavoro idoneo per chi opera in cucina.
“Abbiamo portato la cucina nel futuro, creando spazi dove la circolazione dell’aria, l’aspirazione e la ventilazione sono stati studiati nei minimi dettagli per migliorare l’habitat professionale. Il nostro obiettivo infatti è rendere l’intero sistema operativo altamente funzionale e performante”, spiega Martina.
Dunque questa attenzione alle condizioni di lavoro è un segno distintivo della filosofia della famiglia Caruso, che si ritiene responsabile sia delle ripercussioni sul fattore ambientale, sia della salute psicofisica di ogni collaboratore.
La collaborazione locale con AGM Professional: un progetto completo.
Per la realizzazione di questo progetto ambizioso, i Caruso hanno collaborato con l‘agenzia AGM Professional, partner ufficiale di Electrolux Professional. La sinergia con i professionisti di AGM ha permesso una ristrutturazione fluida e armoniosa di tutti gli spazi legati alla cucina: non solo la zona cottura, ma anche i laboratori, le aree di lavaggio e gli spazi di servizio.
Ogni ambiente è stato pensato per garantire continuità operativa, ottimizzando le varie postazioni di lavoro. La competenza, la comprensione delle singole problematiche e l’empatia con cui sono stati seguiti, hanno rappresentato per i Caruso aspetti fondamentali di questo processo.
Electrolux Professional e Molteni: un partner globale e affidabile, anche nell’assistenza tecnica.
L’aspetto preminente del progetto è stato scegliere Electrolux Professional e il suo marchio Molteni, sinonimi di tecnologia ed eccellenza.
La famiglia Caruso si è rivolta a questo partner non solo per la qualità delle soluzioni, ma anche per l’affidabilità nell’assistenza post-vendita.“In un progetto di questa portata, non basta solo realizzare la cucina. È essenziale che il sistema venga monitorato nel tempo.Vivendo su un’isola, la presenza di un supporto tecnico rapido è basilare. La prontezza nel risolvere qualsiasi questione, anche a distanza, è un tratto che non può mancare.”afferma Luca.
Un futuro di eccellenza.
Grazie a questo progetto di ristrutturazione, l’Hotel Signum si conferma un esempio di eccellenza nel panorama della ristorazione e dell’ospitalità di lusso: è un luogo con un’anima, nel quale la forza dell’identità locale fa vivere agli ospiti un’esperienza preziosa e rara. Un angolo di paradiso nelle Eolie, dove in ogni piatto si ravvisano sentimento di appartenenza territoriale, passione, dedizione e capacità creativa. Electrolux Professional è orgogliosa di farne parte.
Hotel Signum
Salina, Via Scalo, 15 – Malfa (ME)
+39 090 984 42 22
www.hotelsignum.it
[Questo articolo è tratto dal numero di marzo-aprile 2025 de La Madia Travelfood. Puoi acquistare una copia digitale nello sfoglia online oppure sottoscrivere un abbonamento per ricevere ogni due mesi la rivista cartacea]