la buona cucina di tradizione scandita dalla celeberrima focaccia
Dopo la pizza napoletana che ha ottenuto la denominazione di origine Protetta”, anche la “focaccia di Recco” d’ora in avanti, potrà fregiarsi di questo titolo quasi “nobiliare”. Si tratta di una focaccia Speciale, ormai conosciutissima e con tanti tentativi d’imitazione, farcita di formaggio molle di segreta composizione, resa croccante da una calibrata permanenza in forno nell’apposita focacceria annessa al ristorante “Manueleina”.Bisogna rimarcare che fu proprio nonna Manuelina (ma siamo, ora, alla quarta generazione) a valorizzare questo tipo di focaccia che trovò subito innumerevoli estimatori.
Si racconta che, durante le feste di Carnevale, dopo i veglioni, pur a tarda notte diversi buongustai bussassero alla porta di quella che una volta era la tipica osteria, per farsi preparare la focaccia.Manuelina non si negava mai.
Del resto la fama del locale, anche per la cordiale disponibilità della padrona, era ben diffusa già alla fine del 1800, in piena “Belle Epoque”. Così venivano a gustare i suoi piatti teste coronate e nomi noti, assidui in quell’ameno tratto della costa ligure, come a d’Annunzio e Guglielmo Marconi, che aveva all’ancora la sua nave “Elettra” nel porto della vicina Santa Margherita.La focaccia come antipasto è di prammatica al ristorante “Manuelina”, poi seguono, naturalmente, molte altre ghiottonerie, di tradizione o innovative, dai classici “corzetti”, pasta in dischetti istoriati conditi con ricca salsa “alle quattro stagioni”, che sono anche menzionati nel “piatto del buon ricordo”, alla cui associazione il locale aderisce (ma bisogna anche dire che fa parte dei “Locali Storici d’Italia”, e che la struttura comprende anche un piacevole albergo).
Siamo sul mare e quindi i piatti di pesce sono sempre in lista, ma anche la carne è ben trattata quotidianamente.Ciò che soprattutto vale la pena di mettere in rilievo è che la cucina si attiene ad una sapiente elaborazione del patrimonio gastronomico ligure, con la costante messa in pratica di ricette che seguono i ritmi naturali delle stagioni, scrupolosa scelta delle materie prime e loro razionale utilizzo. Da rimarcare che ci si rivolge sempre a produttori di sicura fiducia e a ricercatori che sanno procurare le migliori primizie. Per esempio, nella stagione giusta, i funghi sono sempre a disposizione in grande quantità, anche i pregiatissimi e rari ovuli e – altro esempio – le migliori varietà di pesche, prugne, fichi sono sempre alla portata dei clienti, anche in decorative composizioni, fra tavolo e tavolo.
A tutto questo presiede il “manager” Gianni Carbone, che si sposò nel 1958 con Maria Rosa, nipote di Manuelina” e che si avvale della collaborazione degli eredi dell’ultima generazione, Cristina, Gloria, Valeria e Cesare, nonché di una fedele brigata di cucinieri e addetti di sala che assicurano un servizio accurato e gentile. La cantina è ben approvigionata con una sapiente selezione di etichette nazionali ed internazionali. Un locale con tanta storia, che ancora oggi spicca per le sue ineccepibili proposte di cucina, in un ambiente in cui si avverte un partecipe e cordiale senso di ospitalità.