Un lago incantato e la sua sirenetta, un giardino di rose che appare solo all’alba e al tramonto e le bambole di pietra dai vestiti di seta multicolori: sembra la descrizione dello scenario proprio delle fiabe di Andersen, possibile solo nella mente innocente e fantasiosa dei bambini. Invece le favole della Sirenetta del lago di Carezza, del Rosengarten di Re Laurino e delle bambole del Latemar enfatizzano la bellezza che da sempre ha stupito la gente estasiata dalla mutevole policromia di questo paradiso nelle Dolomiti. Trecento giorni di sole all’anno per praticare tutti gli sport della montagna dall’estate all’inverno, dallo sci sia di fondo o alpino, allo snowboard – anche notturno -, dalla mountain-bike al nordic walking che diventa un’entusiasmante ciaspolata sulle nevi immacolate e assolate fino a primavera. Senza dimenticare l’alpinismo o, per chi preferisce sostituire la virilità di una vetta conquistata, con la massima concentrazione di un hole in one, un bellissimo campo da golf a 9 buche a 1600 metri di quota, dirimpetto al Catinaccio. Di diritto le località di Collepietra, Nova Levante, Nova Ponente e Tires fanno parte delle “Alpine Pearls”: venti località delle Alpi in Italia, Slovenia, Germania, Francia, Austria e Svizzera dedicate a un turismo ecosostenibile fondato sulla riscoperta di valori unici e rari quali tranquillità, contatto con la natura, cucina e tradizioni regionali. Ma in una baita ai 1700 metri del passo di Carezza si può anche cenare gourmet. Michael Seehauser, lo chef di famiglia, si diverte a scomporre e ricreare la cucina tradizionale esaltando alcuni ingredienti selvatici che lui stesso raccoglie tra i 1700 e i 2200 metri di altitudine. Si possono assaggiare un carpaccio di canederli, delle tagliatelle all’uovo con pesto al levistico e semi di girasole o dei ravioloni al papavero con spinaci selvatici e formaggio grigio. Il pane al malto fatto in casa è una squisita bontà che accompagna i secondi piatti dedicati prevalentemente alla carne cotta alla brace. Un fantastico sorbetto con fragoline e cerfoglio è il degno finale di una cena al Fallmur Alm, dove con quarantacinque coperti disponibili tra dicembre e Pasqua e da Pentecoste a ottobre la famiglia Seehauser celebra la propria cucina nel giardino di rose di Re Laurino.
Di Daniele Briani