L’altra faccia di Decanter la troverete in via degli Specchi a Roma. Dopo aver ascoltato Fede&Tinto, al secolo Federico Quaranta e Nicola Prudente, sulle frequenze di radiodue, potete concederVi il bis, anzi qualcosa di più. Qui infatti troverete non solo la voce, ma Federico in carne e ossa, e in tutt’ altra attività affaccendato. Attività che non sono in conflitto tra di loro, ma una quasi la continuazione dell’ altra. Anzi crediamo proprio che il tono dissacrante e scanzonato, ma mai privo di schiettezza arguzia e cultura di base della trasmissione radiofonica, derivi dal confronto quotidiano con una clientela giovane e attenta, desiderosa di svagarsi, ma non disposta ad accettare banalità servite al tavolo.
È stato proprio Federico che qualche anno fa ha aperto Crudo, un locale alle spalle di Campo dei Fiori, rilevando degli spazi che parzialmente erano già stati aperti alla ristorazione e che oggi si aprono con classe e impatto scenico al gourmet. La prima sala è spettacolare, un ampio lounge bar in cui il moderno bancone convive con bassi tavolini circondati da un arredamento anni Cinquanta-Sessanta: dalle poltroncine ai divani, dai mobili alle lampade. Questo è diventato il regno di uno degli aperitivi più alla moda della città, con installazioni di video arte sulle alte pareti e musica selezionata e diffusa dalla postazione di un dj. I clienti che affollano il locale fanno la spola fra i tavolini e il lungo bancone su cui è allineata un’ampia scelta di finger food di qualità e i due barman si prodigano sorridenti per assecondare velocemente tutte le richieste. Anche per quello che riguarda le bevande, la scelta è tutt’altro che limitata e va dalle 400 etichette di vini in lista (fra cui anche molti champagne), ai numerosi cocktail, ai distillati anche molto particolari che fanno bella mostra di sè dietro il bancone. Nelle sere di maggiore affluenza i clienti iniziano a spostarsi dalla sala principale ad una piccola sala laterale, cui si accede attraverso un corridoio che affaccia direttamente sulla cucina. Qui si può gustare il proprio bicchiere in un vero e proprio salotto da boom economico, illuminati da una lampada da terra con stelo curvo, che tanti riconosceranno come la gemella di quella che hanno a casa. Scendendo una rampa di scale si ha poi accesso ad una sala più appartata, spesso adibita a privè, in cui l’arredamento è sempre di gusto retrò e sfoggia al centro un lungo tavolo comune. È al piano superiore, invece, che è ospitato il ristorante vero e proprio, suddiviso in due accoglienti sale dalle basse e suggestive volte con mattoni a vista e dall’arredamento sobrio e moderno. La gestione della cucina si adegua alla struttura del locale: nel lounge bar, dove si può mangiare sia al bancone che seduti sulle famose poltroncine da negozio di modernariato, si punta sull’ esotico (moderato) come con gli spiedini di kebab di manzo speziato o di pollo tandoori, ma non mancano mai suggestioni riconducibili alla cucina regionale italiana, come il barattolo di pasta di Gragnano con un sugo semplice di capperi, o la battuta di filetto di carne piemontese o i taglieri di formaggi e affettati distribuiti da Eataly, come lo stronghino di culatello e il formaggio di Giolito. Eataly è partner nella gestione.
Il cuoco è il venticinquenne Alessandro Del Grosso di Tagliacozzo, un allievo dello chef sardo Marco Poddi, di cui è stato secondo qui al Crudo. Rispetto a quelli che propone al lounge bar, i piatti che prepara per il ristorante sono più ricercati ed hanno come fiore all’occhiello il pesce crudo.
Nella nostra visita a pranzo il menù offriva gli spaghetti con polpa di riccio, (è il piatto di gran lunga più richiesto insieme al pesce crudo), la calamarata con gamberi, asparagi e zafferano e il vesuvio (un tipo di pasta a forma di vulcano) con calamari, bottarga e nocciole. Fra i secondi spiccava il sushi di pesce alla mediterranea.
“Crudo” chiama “crudo” e noi iniziamo subito con un’interessante variazione di pesce crudo, composta da spiedini di gamberi con fragole e riduzione di lambrusco ai frutti di bosco, ostriche con dadolata di tonno al porto e peperoncino, sashimi di dentice con dadolata di passion fruit. E’ un crudo che fa rima con buono e che ben ci prepara al piatto successivo: il millefoglie di pasta fillo con gamberi gobetti e zucchine condite al limone e subito dopo un invitante pesce spada in crosta di sesamo e papavero scottato sulla piastra e servito con salsa di zafferano e riduzione di balsamico. Pesca spada buono e anche ben presentato: tre cubi di carne in bella sequenza variegati nei sapori e colori grazie al sapiente abbinamento. E a proposito di abbinamenti, una citazione d’obbligo per le bollicine di Ferrari che accompagnano il nostro pranzo (ricordiamo che Crudo è anche Ferrari Lounge per Roma). Come chiusura, noi che amiamo le mele, non potevamo non scegliere la composizione me-la godo, ben cinque golosi assaggi e variazioni sul tema. Noi siamo capitati per pranzo, ma Crudo è soprattutto un locale notturno, dove si entra per l’aperitivo e, magari girando di sala in sala, provando l’atmosfera di tutte le sale, si può restare tranquillamente fino a tarda notte. Lasciando spazio ai giovani che affollano fino a tarda notte il lounge, noi maturi preferiamo il relax delle poltrone in pelle marrone del salotto anni cinquanta, degustando un buon bicchiere di rhum (scelto tra i 22 della superba lista). Qui ci si può rilassare fino a notte inoltrata: la cucina chiude alle 2 e con un buon rhum si può arrivare quasi fino all’alba.
CRUDOBAR
Via degli Specchi, 6
Roma
Tel. 06 6838989
Ristorante aperto dal lunedì al sabato, dalle ore 20:00; aperto anche a pranzo dal lunedì al venerdì, dalle ore 12:30 alle ore 15:30 (buffet e carta); wine bar & lounge: aperitivo tutte le sere dalle 19:30 e Cocktail bar fino a orario di chiusura (ore 02:00).
Chiuso la domenica
Prezzo: per i menu degustazione dai 40 euro ai 57 euro.
www.crudoroma.it