Già la Chaien des Rotisseur (Association mondiale de la gastronomie che raccoglie gourmet di ogni continente) si era accorta di lui apprezzandone pubblicamente le doti culinarie e questo è stato il punto di partenza di Matteo Pierini. Uno chef talentuoso, a tratti schivo, con idee innovative, geniali, personali che riescono a stupire pur riuscendo a non allontanarsi mai dal concetto “territorio”. Pierini è approdato al ristorante Grotta di barbarossa rinunciando a ristoranti stellati e rinomati che in passato gli avevano dato notorietà. Una scelta voluta e consapevole che ci auguriamo gli restituisca la stessa fama che avrebbe ricevuto se avesse “salpato per altri lidi”. Il menu del ristorante Grotta di Barbarossa, non ingombrante nel numero dei piatti proposti è, come dicevamo, legato alla stagionalità dei prodotti offerti dal territorio e viene quindi frequentemente rinnovato, a ulteriore testimonianza dell’instancabile lavoro di Gabriele e Matteo. Fra le proposte in carta, impreziosite dai molti prodotti derivanti dai presidi locali di Slow Food come l’olio di Cartoceto D.O.P., la nostra scelta ricade sul menu degustazione di terra: abbiamo iniziato con il tagliere di salumi e formaggi, tutti provenienti da piccoli produttori dei vicini comuni che sposano il concetto di “intregrità produttiva”. Il primo piatto degustato ha come protagonista d’eccezione il tartufo di Acqualagna, lavorato con esperienza ed attenzione dallo Chef Matteo Pierini: ravioli ripieni al tartufo con gelato al parmigiano e tartufo nero. Facciamo seguire il galletto cotto nel coccio con verdure di stagione, piatto tradizionale rivisitato con estrema eleganza. Ma l’estro e l’inventiva dei nostri protagonisti si riscontrano soprattutto nei piccoli dettagli, che conferiscono una notevole nota di distinzione al locale: il pane è rigorosamente fatto in casa, secondo le antiche ricette, e declinato in molte varietà: dal “semplice” pane bianco a quello con i cereali, passando per l’impasto con farina di kamut.
Cosa si beve a La Grotta di Barbarossa?
Gabriele Alessandroni, sommelier professionista e cultore del mondo enoico, ha sapientemente coniugato la conoscenza del territorio con la sua vasta esperienza internazionale, creando così un’eccellente carta dei vini, con oltre trecento etichette che variano dai bianchelli locali ai rossi marchigiani, fino alle più importanti cantine nazionali ed internazionali, dalla Francia alla Nuova Zelanda. Grandissima scelta, infine, di vini dolci o da meditazione e di distillati, con la più importante selezione di vodka della provincia. Il caffè? Qui si troverà una piccola carta dei caffè, con tre miscele selezionate da produzioni artigianali con torrefazione a mano e tostatura accurata, preparate con moka artigianale. La Grotta di Barbarossa è ideale per cene romantiche o per serate in compagnia di amici gourmet; conta 40 coperti ed è aperto tutti i giorni a cena, tranne il lunedì, a pranzo solo su prenotazione. Prezzo medio 45 euro bevande escluse. Situato all’interno delle mura dell’antico castello di Candelara, a sua volta arroccato sui dolci pendii del Montefeltro, il Ristorante Degusteria la Grotta di Barbarossa deve il suo nome alle antiche vicende storiche che si svolsero in queste terre all’epoca della battaglia di Legnano (1176 d.C.), quando Federico I detto Barbarossa, sconfitto e costretto alla fuga, trovò rifugio all’interno di queste mura, ospitato dal Vescovo di Pesaro. Il ristorante La Grotta di Barbarossa è un locale elegante e accogliente sito all’ingresso delle mura storiche di Candelara e ambientato in una splendida costruzione del ‘500. Tornata al suo primitivo splendore grazie ai sapienti restauri, questo interessante rifugio storico oggi si propone come ristorante dalla cucina tradizionale-rivisitata, curata in ogni minimo dettaglio e dalle materie prime eccellenti. Ambientato su tre piccole salette che offrono un’atmosfera dai toni soffusi e rilassanti, il ristorante La Grotta di Barbarossa non è solo un “ristorante” ma anche un progetto gastronomico ben delineato, fortemente voluto da Gabriele Alessandroni (sommelier) e Matteo Pierini (chef) che hanno saputo creare un locale a dir poco sorprendente, dove i prodotti del territorio vengono preparati con brio e rivisitazione, pur conservando sapori e profumi d’altri tempi; Un’attenzione quasi spasmodica nella ricerca delle materie prime che vengono accuratamente selezionate fra i piccoli produttori locali.