Prodotti di nicchia alla portata di tutti. Con una rete di food store dedicati, una serie di iniziative didattiche e l’originale format delle Osteria FuoriPorta, il progetto Eataly lo ha reso possibile.
Valori forti e un’idea di ampio respiro sono alla base del progetto Eataly. Un’iniziativa originale e coraggiosa nel mondo enogastronomico, che ha riunito sotto questo marchio il lavoro e la passione di una ventina di piccoli produttori di cosiddetti prodotti di nicchia. Prodotti cioè dell’eccellenza italiana, curati nei minimi dettagli per garantire una qualità elevata, e in questo caso, però, anche sostenibile. La sostenibilità è infatti il principio ispiratore del progetto Eataly, nato prima di tutto per offrire questa stessa qualità a prezzi accessibili. Solitamente, infatti, i prodotti di nicchia sono opera di piccole aziende artigianali, venduti in pochi negozi e con prezzi piuttosto elevati, spesso alla portata di pochi. Allargare la loro diffusione per raggiungere un numero più ampio di consumatori è lo scopo principale di Eataly, che ha trovato una via concreta per renderlo possibile tramite un ridimensionamento significativo della catena distributiva. Saltando infatti i costosi passaggi intermedi e riducendo le spese di marketing e comunicazione, è stato possibile mettere il produttore direttamente in contatto con il consumatore. Un’operazione indubbiamente riuscita, seppur ancora in evoluzione, nel suo duplice fine: far arrivare prodotti di qualità su un maggior numero di tavole italiane e diffondere cultura alimentare. “Conoscenza” è infatti, la seconda parola chiave del vocabolario di “Eataliano”. Essere consapevoli di ciò che si mangia è il primo presupposto per migliorare la qualità alimentare. Eataly propone un’offerta ricca di prodotti controllati dalle materie prime fino ai processi produttivi. Per monitorare il livello qualitativo di tutta la produzione, verificando le qualità organolettiche degli alimenti e la sostenibilità ecologica dei processi, Eataly si avvale di un consulente strategico di primo ordine, ovvero Slow Food che, in quest’attività, non ha né quote azionarie né provvigioni di vendita, a maggior garanzia di trasparenza e affidabilità di tutta la filiera. Ma torniamo al concetto di “conoscenza”. Eataly vuole anzitutto fare in modo che la qualità venga davvero percepita dai consumatori. In tutti i sensi, a partire dal gusto e dall’appagamento derivanti dalla buona tavola, cosa che l’appiattimento dei sapori e i pasti troppo veloci stanno da tempo compromettendo. Ma prima di tutto la cultura alimentare deve trasmettere i principi del benessere e della salute. Mangiar bene e sano, insomma. Una cultura che va rispolverata tra i consumatori adulti e insegnata a partire dalle basi a quelli più giovani. Per questo, il variegato mondo di Eataly ha pensato anche a una serie di iniziative didattico-formative che stimolino la curiosità e l’interesse del pubblico per questa materia, così che ci si chieda abitualmente da dove provengono i cibi che consumiamo e come vengono elaborati. Un approccio che mira anche a stabilire una sorta di sinergia continua tra produttori e consumatori, perché i principi su cui si fonda il progetto Eataly siano condivisi e messi in pratica sia dagli uni che dagli altri. La forte componente etico-idealista di questo progetto non trascura tuttavia gli aspetti concreti e le problematiche del settore enogastronomico. Rendere l’alta qualità alla portata di tutti è un’ambizione che si scontra naturalmente con tanti ostacoli oggettivi. Ma questa, a detta di Eataly, non deve essere una scusante per non cercare assiduamente uno sviluppo costante e mantenere sempre la qualità come linea guida nelle attività gastronomiche a tutti i livelli della filiera: dalla produzione, alla distribuzione fino al consumo. Questo in breve è il mondo di Eataly: una realtà sintetizzabile in tre concetti: sostenibilità, responsabilità e condivisione. Ma come si concretizza tutto questo? In un progetto poliedrico, articolato in diverse iniziative. Eataly è una società privata di capitali, nata nel cuore del Piemonte, ad Alba. Dopo un’accurata selezione di produttori, che oggi sono circa una ventina, è stata sviluppata una rete distributiva, tuttora in fase di espansione che, partita proprio dal capoluogo piemontese, è attualmente costituita da negozi di grandi superfici che propongono i prodotti delle aziende selezionate, presentando un’offerta differenziata da quella della grande distribuzione. Attualmente i punti vendita attivi sono concentrati nella zona nord occidentale dell’Italia, ma il progetto prevede un’ulteriore espansione sia in altre aree del Paese sia all’estero. Intanto i food store Eataly sono già presenti in via Nizza a Torino, in Piazza Cinque Giornate a Milano all’interno del centro commerciale Coin, a Santa Vittoria d’Alba (Cn) e a Genola, sempre in provincia di Cuneo, dove si trova anche il laboratorio per la lavorazione della carne. Si tratta di veri e propri centri dedicati ai prodotti enogastronomici, che propongono anche iniziative e attività didattiche di vario tipo. I prodotti trattati vanno dai salumi ai formaggi, dalle carni all’ortofrutta, dalla pescheria alla panetteria, dalla caffetteria fino alla cantina e altro ancora. Un panorama molto variegato firmato da nomi prestigiosi della gastronomia di nicchia, come acqua Lurisia; vini e distillati Cantine del castello di Santa Vittoria, San Romano, Distillerie Montanaro; paste Premiato Pastificio Afeltra, Domenico Massucco; riso e farina Riso del Falasco, Mulino Marino; olio e aceto Roi e Antica Dispensa; conservati Vicente Marino, Agritrutta, Sabato Abagnale; salumi Antica Ardenga, Salumificio Pernigotti; carne La Granda; formaggi Giolito; caffè Huehuetenango. Questi prodotti possono essere acquistati anche on-line sul sito Internet www.eataly.it. Al di là della vendita di generi alimentari, il progetto Eataly si è concretizzato anche in alcune attività di ristorazione, sia con aree per consumare i pasti allestite nei punti vendita stessi, sia con l’apertura di una catena di alcuni ristoranti-osterie, concepiti con una formula molto innovativa. Il negozio Eataly di Milano è un vero tempio della buona tavola. I prodotti sono prevalentemente esposti sul perimetro del locale, ripartiti per tipologia con i prezzi in perfetta evidenza. Leggermente distaccati dalle pareti laterali, alcuni carrelli espongono offerte speciali, ricettari o altri generi alimentari. Al centro dell’area, invece, si trovano i banconi di bar e ristorante, mentre lo spazio libero tra questi e gli scaffali della merce in vendita è occupato da tavoli sparsi per consumare i pasti e le bevande. L’ambiente è caldo e accogliente, con un layout che privilegia i toni del legno. I clienti, davvero numerosi (tra i quali ci siamo intrufolati per visitare il posto), sembrano apprezzare la proposta di Eataly, lasciando intendere una familiarità già molto forte con questo marchio, che in tutta la cartellonistica esposta non fa che ribadire i principi etici a cui si ispira, compreso un manifesto che sintetizza in più punti il significato dell’iniziativa. Accanto all’ingresso compare invece un’indicazione sintetica ma efficacissima di quanto il negozio propone: “Eataly è un posto dove comprare, mangiare e conoscere i cibi di alta qualità”. Per quanto riguarda l’attività di ristorazione, il progetto Eataly ha ideato e lanciato le Osterie FuoriPorta, una piccola catena, sempre ispirata al connubio tra qualità e sostenibilità, animata da 10 valori dichiarati espressamente “irrinunciabili”: scelta, semplicità, divertimento, gusto, freschezza, cultura, piacere, gioia, identità, convivialità, armonia. La struttura di questi locali, come si diceva, è molto particolare perché si tratta di una grossa area suddivisa in 5 diversi spazi di ristoro e intrattenimento. Una proposta nata per incontrare i gusti e le esigenze di un pubblico variegato per età, cultura ed esperienze, offrendo a tutti un ambiente accogliente in cui sentirsi a proprio agio. Vediamo allora le cinque soluzioni in cui si articola la formula delle Osterie FuoriPorta. L’Osteria mediterranea è la parte dedicata ovviamente alle specialità dell’omonima tradizione alimentare tipica del nostro Paese. Grande spazio quindi alla pasta, offerta nei quindici formati del premiato Pastificio Afeltra di Gragnano (Na). E poi ovviamente alla pizza, rigorosamente napoletana, realizzata con le farine del premiato Mulino Marino di Cossano Belbo (Cn), l’acqua Lurisia e i pelati napoletani “il miracolo di San Gennaro” presidio Slow Food. Anche gli antipasti, sono tutti ispirati alla dieta mediterranea. Quanto alle bevande, l’Osteria offre le birre alla spina non pastorizzate di Forst, Baladin e Menabrea, o i vini delle Cantine del Castello di S. Vittoria. L’Osteria “Muscatel” invece si rifà alla cucina piemontese e locale, con opportune integrazioni nel menù di altri prodotti italiani di qualità. Vengono infatti serviti, tra le altre portate, anche vitello tonnato de La Granda, acciughe 00 di Vicente Marino, tagliere dei salumi con i prodotti del salumificio artigianale Pernigotti di Carezzano, Culatello di Zibello DOP di Massimo Pezzani. Gli estimatori del vino troveranno nelle Osterie FuoriPorta, uno spazio tutto dedicato a loro, la Vineria “Muscatel”, una Cantina che propone una selezione di vini di tutt’Italia, da assaporare e degustare in tutta calma e relax. Accanto a queste proposte più tradizionali, le Osterie FuoriPorta si aprono anche a format non tipicamente italiani, ma molto cari soprattutto ai giovani, che possono trovare un luogo di ristoro e intrattenimento nel Pub Birreria “Covent Garden”. Una scelta che è da una parte la risposta alle esigenze di un target affezionato più a formule di concezione straniera che non nostrana, e dall’altra un’espressione di apertura verso altre culture. Eataly ha però voluto garantire, anche in questo caso, un’offerta di cibi e bevande di qualità italiana. Oltre a una selezione di birre made-in-Italy, anche gli hamburger sono preparati con carni La Granda, lo speck e i würstel sono firmati Franz Lang e così via. Come abbiamo detto all’inizio, le Osterie FuoriPorta sono luoghi di ristoro ma anche d’intrattenimento. Al Teatro Maxi Schermo “Sky Club” si può assistere a diversi tipi di eventi. Dallo sport agli spettacoli dal vivo, sia musicali che teatrali. Le Osterie FuoriPorta si trovano attualmente a S. Vittoria d’Alba (Cn), ad Aosta, a Gianico (Bs) e a Pinerolo (To). Slow Food e Eataly Slow Food è un’associazione no-profit, nata in Italia nel 1986, che ha assunto nel tempo un ruolo internazionale. Attualmente coinvolge nella Penisola 40.000 persone e più di 80.000 nel mondo, in 130 paesi dei cinque continenti. La sua attività ha lo scopo di promuovere il diritto al piacere a tavola e di difendere e divulgare le tradizioni agricole ed enogastronomiche di ogni angolo del mondo. Per assolvere a questo compito, l’associazione organizza iniziative, progetti, eventi, manifestazioni, oltre a realizzare una serie di pubblicazioni. Slow Food intende così difendere la biodiversità, i diritti dei popoli alla sovranità alimentare, contrastando l’omologazione dei sapori, l’agricoltura massiva, le manipolazioni genetiche. Nell’ambito del progetto Eataly, l’associazione si occupa principalmente di indicare i potenziali fornitori, selezionati in base alla qualità del prodotto, alla metodologia di produzione, alla disponibilità di materia prima, alla varietà della proposta e alle certificazioni necessarie per la vendita. Slow Food, inoltre, predispone le attività formative, curandone i contenuti didattici. Eataly Eventi e Didattica Via Nizza, 230/14 • Torino Tel. 011 19506801 Fax 011 19506899 www.eataly.it infobox@eatalytorino.it Il manifesto di Eataly Per divulgare in modo diretto e immediato i contenuti e i principi della sua attività, Eataly ha realizzato anche un vero e proprio manifesto che, in una serie di punti, spiega a tutti cosa troveranno nei suoi Food Shop. Si parte dal punto “zero” che è una dichiarazione d’amore al buon cibo e recita: “Siamo persone innamorate dei cibi e delle bevande di qualità. Delle loro storie, delle tradizioni e delle donne e degli uomini che li producono, dei luoghi in cui questi prodotti nascono, dei bambini che in quei luoghi crescono”. Viene poi spiegato come questo amore si è trasformato in un lavoro e in una missione che si rivolge a un target di persone ben precise: “tutti”. Il quarto punto lo esplicita chiaramente: “Il nostro target di clienti è molto semplice: TUTTI! Abbiamo pensato di creare grandi luoghi aperti in cui chiunque possa sentirsi a proprio agio e non solo un consumatore, ma protagonista di un informale percorso di avvicinamento e comprensione dei cibi e delle bevande di qualità”.