fa più male il moralismo dilagante che l’olio di palma
Expo 2015 ha chiuso i battenti ed è tempo di bilanci. Bella manifestazione. Tante persone. Tante culture. Una diversità nel proporre la complessità del cibo veramente incredibile. Tante opportunità nuove di conoscenza. Sempre gli stessi sponsor, gli stessi marchi e le stesse polemiche intorno ad essi. Lo scorso anno era capitato con i mondiali di calcio, ma fondamentalmente non c’è da stupirsi se questo capita ogni volta che ci sono manifestazioni di portata planetaria, che siano legate al cibo oppure no. Quando c’è un grande movimento di affluenza ad un certo evento, ecco che i soliti marchi sono sempre presenti. So che avete già capito: mi riferisco ai marchi più presenti sul pianeta, in quanto a sponsorizzazioni e ricerca di visibilità! Coca Cola e Mc Donald’s: sponsor assidui di manifestazioni quali Olimpiadi, Mondiali ed Europei di Calcio, oltre che manifestazioni sportive di altro genere, hanno, giustamente, a mio avviso, avuto il loro spazio anche all’Expo. E più qualcuno criticava e più avevano visibilità. Dico che giustamente hanno avuto il loro spazio all’Expo perché l’Expo è solo apparentemente una manifestazione culturale: è soprattutto una manifestazione di business ed è quindi giusto che tutte le aziende che possono permetterselo abbiano la loro vetrina in cui mostrarsi. Pensate che McDonald’s sponsorizza i mondiali di calcio dal 1994; la Coca Cola lo fa dal 1978, ed è partner dei Giochi Olimpici addirittura dal 1928. C’è veramente qualcuno che pensava che non avessero partecipato a Expo? Eppure molti moralisti della cucina e della nutrizione si sono scagliati contro la loro partecipazione. Li definisco moralisti non certo perché non avessero argomenti adeguati contro simili prodotti, che, obiettivamente, non sono prodotti sani, ma semplicemente perché tutti ormai si trincerano dietro frasi già fatte e già sentite mirate ad evidenziare quanto siano “junk” questi cibi. Possibile che non si capisca che non è demonizzando un cibo o un alimento che si fa cultura alimentare? Vi faccio questa domanda: voi sapete che 100 grammi salsiccia hanno il triplo di grassi saturi di un hamburger di Mc Donald’s? eppure se foste chiamati a giudicare la salute di due cibi come la salsiccia e l’hamburger di Mc Donald’s sicuramente, spinti da un moralismo dilagante, voi additereste il mitico hamburger come il più dannoso! E che dire se facciamo un confronto con un tiramisù? E voi potreste obiettare: sì, ma la carne potrebbe essere di dubbia provenienza! Forse, ma allora perché comprate i wurstel di pollo e tacchino e li date da mangiare ai vostri figli? Di “junk” c’è solo un moralismo dilagante che non ci permette ormai di fare delle scelte consapevoli: questo, per esempio, è il periodo dell’olio di palma. Siamo tutti concentrati sulle etichette: giustissimo, ma sappiamo veramente leggere tutta l’etichetta? Magari, concentrati sull’olio di palma, ci dimentichiamo di controllare che quel tal prodotto è ricco di sodio! Il moralismo è esattamente l’assolutizzazione di un particolare, portata talmente all’eccesso da allontanarci dal reale. Ed è in questo modo che noi non impareremo mai a mangiare! Perché andiamo avanti per spot, per slogan. Il più grosso equivoco in campo alimentare sta nel fatto che tutti fanno confusione su quello che deve essere il nostro obiettivo della giornata alimentare: cioè pensano che il problema sia trovare un cibo sano, mentre invece il vero problema è abbracciare una sana alimentazione! Voi potreste dire: e che differenza c’è? Un abisso. Trovare un cibo sano è l’assolutizzazione di un aspetto che, da solo, non ci permette di avere un rapporto armonico con il tutto. Pensate a tutte quelle persone che, ancora oggi, nel XXI secolo pensano di trovare IL CIBO che fa dimagrire o IL CIBO che mantiene giovani. Abbracciare una alimentazione sana significa trovare una giusta armonia, un giusto equilibrio tra ciò che ci fa bene e ciò che ci piace, anche, a volte, giungendo a dei compromessi. Non ha sinceramente senso eliminare i prodotti con olio di palma e poi consumare tutti i giorni caramelle (che tanto l’olio di palma non ce l’hanno) e non ha senso criticare gli hamburger di Mc Donald’s e poi consumare una bella porzione di tiramisù. Qualcuno potrebbe obiettare che il tiramisù è fatto in casa. E allora? Solo perché un cibo è fatto in casa non vuole assolutamente dire che non ci faccia male! Ecco perché continuiamo a fare scelte sbagliate: perché in questo momento è importante evitare un certo cibo; poi domani sarà importante consumarne un altro ed evitarne un altro ancora; andiamo avanti così, per spot. Fermo restando che sono convinto che una sana alimentazione debba essere povera di proteine animali, non posso comunque, ancora una volta, lanciarmi nella crociata contro i Mc Donald’s. Io vorrei lanciarmi in una crociata a favore di una sana alimentazione, in cui la persona sia in grado di gestire sapientemente ciò che gli fa bene e ciò che gli piace.
Cosa volete che faccia un hamburger di tanto in tanto, nell’ambito di una alimentazione equilibrata, ricca di frutta e verdura? Pensiamo piuttosto a questo: abbiamo una alimentazione equilibrata che ci consenta di ammortizzare anche qualche piccola trasgressione? Oppure ci tacitiamo la coscienza evitando Mc Donald’s e poi ci facciamo fuori una barretta di cioccolato da 100 grammi in 10 nanosecondi?
Quante volte ci è capitato di sentire che i nostri figli (o i figli degli altri) per mangiare la verdura hanno bisogno della sottiletta? O per mangiare le fragole hanno bisogno dello zucchero? Ma allora, se non mangiamo tutti i giorni frutta e verdura, se nei momenti di crisi mangiamo 100 grammi di cioccolato in un solo boccone, se per mangiare la verdura abbiamo bisogno del formaggio, se per mangiare le fragole abbiamo bisogno dello zucchero e per mangiare il pesce abbiamo bisogno della maionese; se, ancora, pensiamo che per evitare gli zuccheri basta prendere le bibite dietetiche e per mangiare i legumi dobbiamo aspettare le lenticchie con il cotechino… se facciamo tutto questo, siamo veramente sicuri che il nostro problema principale sia andar dietro alle polemiche sul fatto che Mc Donald’s sia stato presente all’Expo?