Patria della nuova cucina nordica e di uno stile di vita sostenibile
di Teresa Cremona e Elsa Mazzolini
Il battello scivola sui canali di Copenaghen, la visita turistica prevede il Parlamento, la chiesa di Frederikskirken, il maestoso Palazzo di Amalienborg, residenza della Regina Margrethe II, le antiche case di Christianshavn, ma anche il moderno Teatro dell’Opera (foto sopra) e la Biblioteca Reale, più nota come “The Black Diamond” (in basso a destra). Dopo il centro storico e i quartieri settecenteschi, si costeggia la ex zona portuale che si sta trasformando per accogliere residenze esclusive progettate da architetti e designer di grido; la guida segnala anche l’edificio dei magazzini portuali ora sede del Noma, ristorante famoso oramai quasi quanto la romantica Sirenetta. In questo suggestivo scenario liquido, antico e innovativo convivono, e l’armonia è perfetta.
Copenaghen è città d’acqua e di battelli, di parchi e di biciclette, è città di giovani adatta a chi giovane non è. Il suo fascino è nella sua posizione, nella sua storia, ma anche nei suoi contrasti. La città cambia senza tradirsi, è elegante e sportiva, intuisce e anticipa le mode, senza mai essere troppo alla moda. Non si può parlare di Copenaghen senza citare le oltre 250 varietà di smørrebrød per i quali la Danimarca è da sempre famosa o lo “smushi”, nato di recente che unisce lo “smørrebrød concept” agli ingredienti del sushi.
Nel centro storico, Strøget la più lunga via pedonale dello shopping d’Europa, tutte le firme internazionali più famose sono presenti, ma il magazzino Normann è assolutamente danese e ogni oggetto esposto è puro design, accanto c’è la sede della Royal Copenaghen (qui a lato), dove invece si racconta la tradizione. A Vesterbro, un tempo quartiere operaio e a luci rosse, il cambiamento fa nascere piccoli caffè, locali alla moda, negozi di alimentari dal sapore esotico e boutique insolite di grande successo.
Copenaghen è città d’acqua e di battelli, di parchi e di biciclette, è città di giovani adatta a chi giovane non è. Il suo fascino è nella sua posizione, nella sua storia, ma anche nei suoi contrasti. La città cambia senza tradirsi, è elegante e sportiva, intuisce e anticipa le mode, senza mai essere troppo alla moda. Non si può parlare di Copenaghen senza citare le oltre 250 varietà di smørrebrød per i quali la Danimarca è da sempre famosa o lo “smushi”, nato di recente che unisce lo “smørrebrød concept” agli ingredienti del sushi.
Nel centro storico, Strøget la più lunga via pedonale dello shopping d’Europa, tutte le firme internazionali più famose sono presenti, ma il magazzino Normann è assolutamente danese e ogni oggetto esposto è puro design, accanto c’è la sede della Royal Copenaghen (qui a lato), dove invece si racconta la tradizione. A Vesterbro, un tempo quartiere operaio e a luci rosse, il cambiamento fa nascere piccoli caffè, locali alla moda, negozi di alimentari dal sapore esotico e boutique insolite di grande successo.
Anche nella campagna danese e nei piccoli villaggi si ritrova quell’attenzione al prodotto locale e ai sapori autentici della Scandinavia.
La correlazione tra natura, storia, cultura, arte e prodotti locali rende l’Odsherred una regione unica e per questo motivo è stata riconosciuta primo geoparco della Danimarca, nel 2014. Diversi produttori hanno infatti potuto usare l’etichetta “Taste of Odsherred”, che attesta la provenienza locale dei prodotti.
E’ da Copenaghen verso l’Odsherred che si sviluppa il nostro percorso.
17 stelle Michelin, 12 ristoranti Bib Gourmand, street food e mercati alimentari, Copenaghen è ormai diventata una mecca globale per la gastronomia, offrendo molte esperienze culinarie tra le più in voga al momento. Ma la Nuova Cucina Nordica non si limita a Copenaghen.
Appena a nord di Copenaghen si può visitare la casa di una danese eccezionale, Karen Blixen, autrice del famoso romanzo La mia Africa (foto 1). Procedendo ancora verso nord, è obbligatoria la visita al Castello di Kronborg (foto 2). Questo castello si trova a Elsinore, ed è uno dei più bei castelli rinascimentali del nord Europa. Si trova alle porte dell’Øresund ed è stato costruito nel 1574-1585. Kronborg è probabilmente il più famoso castello danese, noto in tutto il mondo grazie a Shakespeare che vi ambientò l’Amleto (nel 2016 verrà festeggiato il 400° anniversario della morte di William Shakespeare). Accanto al castello, lo spettacolare Nuovo Museo Marittimo di Danimarca (foto 3), costruito sotto e attorno al porto.
I mercati di Copenaghen
Fronte mare, con vista sull’Operahouse, la panoramica banchina arredata con tavoli e con zone relax, un ambiente easy, vivace, vissuto, dove in allegro relax ci si incontra, si mangia, si ascolta musica: questo è il mercato del ‘cibo di strada’ sull’isola di Papirøen, – letteralmente l’isola di carta, perché in passato vi si stoccavano le balle di carta pronte per le spedizioni – Papirøen è ora in attesa di essere trasformata in un quartiere di condomini di alto standing. Nel frattempo e per un tempo determinato (2 anni) uno dei vecchi capannoni, rimasto identico nella sua spoglia architettura industriale, ospita il Mercato dello Street Food, e mette a disposizione superfici che possono essere affittate da chiunque voglia tentare di essere imprenditore nel settore del cibo da strada. Per partecipare è necessario però aderire ad un codice di comportamento che prevede alcune regole fondamentali: cibo da strada, ma di qualità. Ecosostenibile e senza additivi aggiunti, realizzato con prodotti freschi, locali e organici, con attenzione ai vegetariani, e con sostegno ad una razza di bovini danesi in estinzione. Last but not least, è anche richiesta una certa attenzione al design. I grandi spazi interni si presentano come un parcheggio di veicoli disparati. In ordinato disordine sono allineati roulotte, truck, caravan, camioncini e chioschi. Ognuno ospita la piccola attività di un imprenditore indipendente che cucina una tipicità del suo paese d’origine, cibo messicano, uzbeko, cubano, cinese, inglese, danese, giapponese, marocchino, e ovviamente anche italiano. Ma il Copenaghen Street Food Market è anche un luogo di eventi: vi si svolgono concerti e spettacoli, è sede del Jazz Festival e del Kulturhavn dedicato alla cultura. Ma vale sempre la regola: tutto deve essere a costo contenuto. Il progetto è di Jesper Møller e Dan Husted, due giovani imprenditori che insieme ad una diecina di altri investitori hanno finanziato questa iniziativa: il successo è stato immediato e quindi il Comune di Copenaghen si è impegnato a trovare una nuova location, quando inizieranno i lavori urbanistici e arriverà il momento di traslocare.
Copenaghen Street Food
Papirøen/The Paper Island
Warehouse 7 & 8 – Trangravsvej 14
Un altro mercato che ci è piaciuto è Torvehallerne (foto in questa pagina), un complesso di due costruzioni moderne e al centro la piazza dove sono in vendita fiori, frutta e verdure e dove si può mangiare all’aperto. Gli spazi interni sono organizzati in gallerie con negozi eleganti che vendono prodotti di qualità, specialità danesi e anche internazionali, pane, carne, pesce, formaggi, distillati, vini, gelati, ma ci sono anche le boutique per l’arredamento di design della casa e della cucina. I banchi offrono anche piatti pronti di aspetto gourmet. Bar e piccoli ristoranti completano l’offerta.