Si è concluso con successo in Saps il primo Work-Shop Italian Culinary, un ciclo di formazione internazionale riservato a operatori stranieri del settore Horeca che, attraverso Saps, hanno voluto apprendere i fondamentali della cucina italiana grazie al seminario di formazione condotto dallo chef docente Francesco Gotti, finalista per il Sud Europa del prossimo Concorso Internazionale Global Chef che si terrà a luglio in Norvegia.
Il Work-Shop Italian Culinary Saps ha visto la partecipazione di 20 operatori dall’area europea e nordamericana, tutti importatori e distributori di prodotti per il comparto Horeca. Ricordiamo che il Centro di Ricerca e Formazione dell’Arte Culinaria Saps, fondato in seno all’azienda Pentole Agnelli, ha come principio la promozione delle tradizioni della cucina italiana, dell’enogastronomia e dei prodotti agro-alimentari, attraverso la realizzazione di corsi di formazione in cucina e manifestazioni promozionali. Dal 2002, data della sua nascita, Saps organizza infatti a Bergamo Work-Shop, seminari, corsi di formazione generici e tematici sulla cucina e corsi di aggiornamento per gruppi di professionisti (chef e ristoratori), o semplici appassionati che intendano acquisire una specializzazione in cucina.
In Saps, durante questo ciclo internazionale di cucina italiana, i 20 operatori hanno potuto entrare in contatto diretto con la cultura e la tradizione della nostra cucina, scoprendone i prodotti principali e cucinandoli nelle postazioni singole attrezzate di tutto punto. “Abbiamo dimostrato – ha detto Angelo Agnelli, fondatore di Saps – di essere un punto di riferimento per il settore ristorativo del nostro paese. Sono più di dieci anni che Saps ha un ruolo attivo nella formazione di professionisti e appassionati italiani e il nostro si è confermato anche un ottimo brand internazionale per la diffusione del patrimonio della cucina italiana. Gli operatori, giunti qui da tutto il mondo, hanno potuto apprendere i fondamentali del patrimonio culturale enogastronomico italiano, assimilandone il gusto e la tradizione agroalimentare italiana per poi “esportare” questi sapori nei loro Paesi d’origine e prendere coscienza del valore e delle qualità dei prodotti italiani, al fine di diffondere e promuovere la nostra vera cucina”.
Di La Madia