Roma, la città Eterna, la città vibrante, dove storia e bellezza regnano sovrane pur se insediate da degrado e incuria, si è aggiudicata il quinto posto in classifica tra le città più veg d’Europa, da una ricerca effettuata da Hundredrooms.com che si basa sul numero di ristoranti vegan presenti nella città in relazione al suo numero di abitanti. Considerato che la popolazione romana supera i 4 milioni, Roma si è qualificata con un ottimo punteggio. Questa classifiche eseguite da siti di promozione turistica come Hundredrooms, ad essere sincera mi fanno sempre pensare a qualcosa di pilotato.
In realtà mi tocca smentire, perché in uno dei miei ultimi viaggi destinati proprio a Roma, ho trovato una città molto aperta al veganismo e con un’opportunità di scelta incredibile.
Dal piccolo bar che offre colazioni vegane, al locale più in voga che promette happy hour per tutti, vegani inclusi. Scelte vegane disponibili anche nei minimarket in centro, sia nel reparto frigo che nel reparto gastronomia e nella maggior parte dei locali: se si informa il personale che si è vegan, sanno perfettamente cosa voglia dire e come orientarsi. Inoltre Roma è stata la prima città d’Italia ad aprire il supermercato “IVEGAN” che vende prodotti esclusivamente vegetali: in questo supermarket non troveremo mai carne, pesce e formaggi, ma solo un’infinità di prodotti senza derivati animali e cruelty free, come ad esempio le alternative vegetali delle proteine (seitan, tofu, tempeh, mopur, etc) e gli innumerevoli prodotti vegetali che si propongono come alternative ai formaggi, i legumi, cereali, farina, pasta, condimenti, dolci, ma anche prodotti per la cosmesi, l’igiene e l’abbigliamento. Il negozio vende anche online in tutta Italia.
Nel mio breve soggiorno romano ho avuto modo di provare alcuni ristoranti, pizzerie, bistrot e pasticcerie vegan, ognuno di loro speciale, ognuno di loro con delle peculiarità che le contraddistingue. Per questo ho deciso di parlarvene molto volentieri, vediamoli.
Il Margutta Veggy Food & Art
Ubicato nel cuore del centro storico, proprio dietro a Piazza di Spagna, è attivo dal 1979 ed è il primo ristorante vegetariano della Capitale. Situato nella strada degli artisti “Via Margutta”, ne scaturisce un forte e stretto legame con tutta l’arte in generale ed in particolar modo con la pittura e la scultura. Il Margutta si autodefinisce “RistorArte” proprio per le tante opere in mostra al suo interno che cambiano periodicamente e per gli spettacoli di teatro ideati in esclusiva per Il Margutta da registi ed attori. Gli ospiti vengono accolti in un ambiente dove si sente il profumo del buon cibo ed al contempo si respira arte: oltre alle frequenti mostre di artisti e agli eventi teatrali, si possono godere incontri, discussioni e presentazioni di libri. Anche l’impegno con campagne di solidarietà a tutela degli animali dimostra come questo sia non solo un ristorante raffinato e culturale, ma anche un luogo dove le tematiche sociali e a difesa dei più deboli stanno molto a cuore. Il Margutta è anche arte nel cibo ed è perciò un punto di riferimento per tutti i vegetariani e vegani, accolti in un ambiente raffinato e contemporaneo e dove possono gustare veri propri piatti gourmet amati anche da chi vegetariano non è.
Dal brunch alla cena, i piatti sono curati minuziosamente, con armonia e con prodotti di alta qualità e biologici. La pasta è lavorata a mano, nel cestino del pane troviamo pane, focacce e grissini tutti sfornati dalla cucina del Margutta in più varianti come il pane ai semi, fragrante e soffice o quello alla cipolla, oppure la focaccia romana ed i deliziosi e croccanti grissini rustici. Il menù varia spesso con attenzione alla stagionalità ed ai prodotti locali. Le ricette sono legate alla tradizione italiana ma innovative (ricordo con delizia un favoloso e morbido filetto di seitan bio, autoprodotto dallo chef, al pepe rosa e Madera, con rosti di patate e riduzione di lamponi, delle polpettine di melanzane con salsa di pomodoro alla siciliana, capperi, olive e basilico ed una vellutata tiepida di fave e piselli con bocconcini di filetto di seitan autoprodotto. Per i più esigenti c’è un’interessante cantina dei vini biologici e biodinamici che accompagnano dall’antipasto al dolce.
Grezzo Raw Chocolate
E’ il paradiso per ogni vegano goloso che ama i sapori autentici con un occhio alla salute. Questa pasticceria oltre ad essere al 100% vegan, propone torte, gelati, praline, brownie, mousse, crostate, tartufi, semifreddi, frullati, “cheesecake”, biscotti, creme e tanto altro ancora tutto rigorosamente crudista. Famoso per essere “la bottega” del cioccolato crudo, ovvero non tostato, ma lavorato esclusivamente a basse temperature per mantenere intatte le qualità nutrizionali del cacao. Grezzo Raw Chocolate vi accoglie con le sue linee minimal in marrone e oro come se fosse un piccolo scrigno, dove i gioielli sono le creazioni del Raw Chef Vito Cortese.
Situato nel rione Monti a pochi passi dalla stazione Termini, è l’unica pasticceria, cioccolateria e gelateria crudista in Italia, che, sull’onda dell’enorme successo romano, ha aperto di recente una sede anche a Torino. Sì, perché questa pasticceria vegetale e crudista è amata anche da chi vegano non è, perché ogni loro dessert è un tuffo nei sapori puri delle fave di cacao, delle nocciole, pistacchi, mango, ananas, cocco e tanto altro ancora. Non vengono utilizzati zuccheri raffinati, l’unico zucchero utilizzato è lo zucchero di cocco noto per il basso indice glicemico e quindi indicato per tutti e specialmente per coloro che hanno una particolare sensibilità glicemica.
Gli ingredienti sono biologici, selezionati con cura dai migliori produttori e lavorati senza cottura, talvolta essiccando ad una temperatura max di 42°C.
Tra le bontà che sono riuscita a provare in un pranzo-merenda dopo una seduta in palestra ed una corsa nella splendida cornice di Villa Borghese, mi sento di consigliare la crema al cioccolato crudo senza zucchero (c’è anche la versione con lo zucchero di cocco), la cheesecake al mango, il gelato al cioccolato, alle mandorle, ai pistacchi, alla gianduia con nocciole e cioccolato crudo, ma anche quelli alla frutta come mango e frutto della passione, il bocconotto bonet ispirato alla tradizione piemontese e realizzato in chiave veg con mandorle, cioccolato e caffè, ed in ultimo una pina colada con base di latte di mandorla autoprodotto, ananas e cocco, davvero squisito e rinfrescante. Se non avete in programma viaggi a Roma (o nella seconda sede di Torino) potete acquistare alcune di queste delizie direttamente dal sito online spaziando tra le varie praline, tartufini, torte brownie, biscotti e la crema spalmabile di cioccolato e nocciole.
Solo Crudo
E dopo una pasticceria crudista, ecco il primo ed elegante bistrot natural chic vegan crudista romano. Ha aperto i battenti nel 2015 ai Parioli, per poi aprire una nuova sede più ampia a Prati, non molto distante dal Vaticano. Questo ristorante nasce come punto di riferimento non solo per i vegani, ma anche per coloro che vogliono avvicinarsi ad una cucina creativa e gustosa e soprattutto salutare per il nostro corpo e per l’ambiente. Già, perché quando si parla di Solo Crudo si parla di ecosostenibilità al 100%.
Le materie prime vengono selezionate con estrema meticolosità e sono tutte naturali, provenienti da aziende rigorosamente biologiche e locali. Il menù totalmente gluten free e senza derivati animali si rinnova in base alla stagione ed alla creatività dello chef.
La parola d’ordine è “meno spreco possibile”. Tutto ciò che avanza la sera, viene donato a società benefiche che poi si occupano di distribuirlo a persone bisognose. Il locale dichiara di utilizzare energia “pulita” e le consegne a domicilio vengono effettuate solo con mezzi elettrici (motorini e biciclette) per limitare il più possibile l’inquinamento.
L’arredamento del locale è fatto con materiali riciclabili, costituito per lo più da legno naturale, maioliche finemente disegnate e dipinte a mano; i colori predominanti hanno le tonalità tenui del bianco e del verde; le sedie di legno e ferro, e si possono riconoscere dei pezzi di arredamento vintage presi da altri cantieri a favore della loro politica anti-sprechi orientata al recupero degli oggetti.
All’interno una cucina a vista, visibile anche dalla strada per richiamare l’idea del fast food, modalità con cui aveva aperto Solo Crudo nella prima sede dei Parioli. Insomma un’atmosfera calda, genuina, ma elegante.
Ma veniamo alla cucina. L’unica “cottura” utilizzata, ove necessario, è l’essicazione non oltre i 42 gradi, perché altrimenti il cibo perderebbe ogni proprietà nutritiva. Gli ingredienti principali sono verdure, ortaggi e frutta fresca, essiccata e secca.
Il menù di Solo Crudo Bistrot è in continuo evolversi e viene costantemente aggiornato e rinnovato seguendo le stagioni, le disponibilità dei produttori locali e ovviamente l’estro degli chef capitanati dallo chef Riccardo Rossetti.
Le specialità da non lasciarsi scappare sono tra gli antipasti una fresca tartare di avocado e mango al coriandolo, con salsa di peperoni, tabasco e crackers crudisti ed un delicatissimo gazpacho di fragole e mandorle. Tra i primi abbiamo un gustoso cacio e pepe ovvero spaghetti di zucchine con formaggio di anacardi e carciofi e dei ravioloni di zucchine tonde con ricotta di anacardi e pesto al basilico; tra i secondi una leccornia unica: la selezione di formaggi stagionati di anacardi al pepe rosa, pepe nero e curry con crackers crudisti di zucchine, pomodoro e marmellatine varie crudiste.
Tutti i piatti sono presentati elegantemente con un taglio decisamente gourmet. Per gli amanti del cacao, come dessert, non fatevi mancare la mousse di cioccolato bianco e nero con brownie al cioccolato e nocciole guarnito con frutti di bosco, se desiderate qualcosa di rinfrescante come fine pasto suggerisco l’imperdibile mousse di avocado e lime con salsa di mango, cocco e cialde al sesamo.
Le bevande sono rigorosamente biologiche si spazia dagli infusi e tea, con aggiunta di bevanda vegetale (ad es. di mandorle), elisir, succhi e frullati. Per i più esigenti, c’è una selezione di vini biologici e biodinamici vegan e birre artigianali crude a bassa fermentazione.
Antica Pizzeria Frontoni dal 1940
Nuova sede a nome Frontoni inaugurata lo scorso dicembre 2016 che si trova nella zona di San Giovanni. Frontoni è un cognome storico per quanto riguarda la pizza e la panificazione a Roma, direi un quasi brand gestito dai vari ceppi della stessa famiglia, spezzettato (proprio come il pane) con più insegne di locali per tutta la città, ma anche all’estero con il padre Roberto, della penultima generazione, che ha esportato la pizza romana a Santo Domingo, nei Caraibi.
Ho avuto il piacere di incrociare lo Chef Daniele Frontoni (figlio di Roberto), mentre era indaffarato a seguire la linea in cucina e controllare che ogni comanda fosse completa. Dal primo sguardo ho capito che lui è la vera anima del locale, dalla personalità forte e non certo per i suoi innumerevoli tatuaggi che sono tutti un inno alla pace, serenità ed amore.
Lo Chef Daniele, con i suoi sorrisi tra la barba rossa, ma con lo sguardo attento sui piatti, ha mostrato una personalità eclettica e poliedrica con tanti progetti per la testa.
Difatti la pizzeria è stata aperta di proposito nel “Centro Culturale Quid” ricavato recuperando una vecchia fabbrica della zona e nato per dare vita all’area creando un punto di aggregazione per il quartiere attraverso eventi culturali per coinvolgere tutti, di qualsiasi fascia d’età.
L’aspetto esterno della pizzeria potrebbe indurre a dubitare del posto, poiché per giungervi bisogna attraversare una sala del Centro Culturale Quid, dove si svolgono le attività del centro e ci sono alcune rampe di scale da fare. Quando però si arriva nell’ampia sala superiore e ci si affaccia sulla terrazza fiorita, si rimane a bocca aperta: uno spazio enorme guarda sui tetti della città, dove si può gustare una pizza in totale relax o in compagnia di amici.
L’architettura del locale è data dall’utilizzo di materiali di recupero per tavoli, sedie, fioriere e gazebi in legno; nelle fioriere ci sono piantine di pomodorini e fiori di zucca (ho visitato il locale a giugno 2017) e proprio questi fiori di zucca sono uno dei fiori all’occhiello del menù ben studiato e rigorosamente stagionale, le cui materie prime provengono esclusivamente dai dintorni di Roma, inclusa l’azienda agricola di famiglia.
Il menù è della tradizione, ma sono presenti molte opzioni vegetariane e vegane.
Lo stile della pizza è quello romano per eccellenza: un disco leggero, molto sottile, una sfoglia fragrante e molto digeribile grazie alla perfetta lievitazione ed agli ottimi ingredienti. Tra le pizze, oltre alle versioni vegan con mozzarella e formaggi interamente vegetali, ci sono anche delle pizze alla frutta, speciali ma piacevoli, proposte ogni mercoledì in base alla frutta disponibile.
Il rotolino di pizza, che non è un calzone, ma un vero e proprio rotolo di impasto della pizza farcito e cotto in forno, è croccante ma ben strutturato tale da sostenere la farcitura. Buone le fritture come i supplì di riso, fatti con riso carnaroli, pomodoro, basilico essiccato e senza mozzarella.
Tra i fritti in voga ci sono gli gnocchi di pizza che spariscono dai piatti immediatamente: sono leggeri, gustosi e serviti con foglie di basilico fresco e sugo di pomodoro. Il menu offre alcuni vini e diverse birre alla spina e, per terminare, una carta di dessert anche 100% veg.
Rifugio Romano
A conclusione del mio mini tour gastronomico in quel di Roma, ho scoperto il Rifugio Romano proprio poco prima della mia partenza in rientro a Milano. Si trova vicinissimo alla stazione Termini, quindi per i viaggiatori è un ottimo punto di appoggio, se si vuole mangiare qualcosa di buono dopo un viaggio in treno oppure per rifocillarsi prima di una partenza. E’ a conduzione familiare, la cucina tradizionale si fonde con la cucina vegana. I proprietari hanno esperienza in cucina da oltre 30 anni e la loro bravura sta nell’aver introdotto la cucina vegana per completare il loro menù con lo scopo di unire ed ospitare gruppi di amici dagli stili di vita diversi (vegani, vegetariani, onnivori) ma che convivono in armonia. Da notare anche la presenza di ben 3 camerieri vegani, probabilmente membri della famiglia di questo ristorante, preparati ed affidabili, che sanno spiegare alla perfezione i piatti.
Il Rifugio Romano propone una cucina tipica romana, pizze e dessert. La caratteristica principale di questo locale è la capacità di realizzare praticamente tutte le portate presenti nel menù in versione vegana. Tra le più apprezzate, la carbonara e la amatriciana vegan, la tagliata di seitan ai porcini, le pennette alla vodka vegan e le gustosissime scaloppine di seitan al limone, le pizze e calzoni vegani, tiramisù, pana cotta e sbriciolata nelle versioni vegan.
C’è anche un’ampia scelta di vini, biologici e vegani, la maggior parte provenienti da cantine trentine, marchigiane e laziali. L’ambiente è accogliente, caldo e familiare, l’atmosfera è tranquilla ed in cucina sono pronti a rispondere a richieste ed esigenze particolari. Una piacevole scoperta dell’ultimo momento, dove ritornerò con piacere per goderne in tutta tranquillità senza pensare al treno che parte.