Il bambù, negli ultimi anni, è emerso come “super-alimento”, attraverso un moltiplicarsi di articoli scientifici. Normalmente vengono definiti “super-alimenti” tutti quei cibi che, per caratteristiche nutrizionali, offrono una completezza di apporto in micro e macro nutrienti, tale per cui molte delle esigenze dell’organismo vengono soddisfatte anche solo con l’esclusiva assunzione di quei dati alimenti. Per intenderci, la quinoa è considerata un super-alimento; anche la spirulina è considerata un super-alimento; e ne potrei citare molti altri. Invece mi voglio soffermare su quello che, inaspettatamente, è balzato agli onori della cronaca scientifica proprio perché si sono susseguite, in questi ultimi due anni, diverse pubblicazioni che ne hanno sancito l’assoluta importanza: mi riferisco al bambù. Chi di noi pensava che il bambù potesse servire solo per costruire mobili deve fondamentalmente ricredersi: la principale caratteristica del bambù sta nei suoi germogli!
Scientificamente parlando, ci sono numerose specie di bambù, che sono impiegate nella coltivazione dei germogli. Il bambù appartiene alla famiglia delle Poaceae, che sono delle Graminacee (esattamente come il frumento, ma senza glutine e con caratteristiche nutrizionali completamente differenti). Infatti 100 grammi di germogli di bambù apportano dalle 15 alle 28 calorie (dipende dal tipo di bambù e da come poi viene preparato in cucina), ma offre poi una gamma importantissima di micro e macro nutrienti.
Alcuni avranno sicuramente consumato questo particolare alimento in determinati ristoranti di tipo “etnico”, in quanto è un ingrediente molto utilizzato nella cucina asiatica; vale però la pena conoscere meglio questo alimento poiché, anche se poco utilizzato in occidente, offre caratteristiche veramente interessanti. Uno degli studi più completi sulle proprietà nutrizionali di questo alimento è stato pubblicato su “Comprehensive Reviews in Food Science and Food Safety” con il titolo “Nutritional Properties of Bamboo Shoots: Potential and Prospects for Utilization as a Health Food”. Da questo articolo, e da molti altri ad esso correlati, emerge come il germoglio di bambù sia ricco di proteine, minerali, fibre, tiamina, niacina, vitamine A, B6, E, potassio, calcio, manganese, zinco, rame, ferro e cromo e abbia anche un buon contenuto di carboidrati, ma non di zuccheri semplici. Questa caratteristica, oltre al fatto che i germogli sono poverissimi di grassi, rende questo alimento ideale per diabetici e persone affette da malattie cardio vascolari.
Da non sottovalutare lo spettro molto ampio di aminoacidi: questo rende i germogli di bambù molto adatti per alimentazioni vegane, ma anche per tutte le persone che hanno la necessità di un apporto considerevole in aminoacidi (sportivi, adolescenti, anziani).
Indagando ancora sulle proprietà, si scopre che i germogli di bambù hanno un interessante contenuto in fitosteroli e fibre, che permette una forte azione sia contro il colesterolo sia di modulazione della flora intestinale batterica.
Ma non è tutto: il germoglio di bambù ha anche un ottimo contenuto di fenoli, che sono micronutrienti con una spiccata azione antiossidante e anti-infiammatoria.
Tutte queste caratteristiche sono racchiuse in un solo alimento: ecco perché vale la pena considerarlo “super”. Chi mi legge con regolarità sa che non amo parlare spesso delle proprietà degli alimenti nello specifico, perché mi interessa sempre insistere di più su una posizione corretta di fronte all’alimentazione piuttosto che una conoscenza specifica su un qualche alimento. Anche questa volta comunque, sebbene abbia voluto parlarvi di un alimento specifico, la morale che ne deriva è sempre la stessa: quella di capire che in natura, l’uomo ha tutto quello di cui ha bisogno. Non utilizziamo pillole e integratori; usiamo bene gli alimenti che la natura ci offre. Questo è l’invito che continuo a rinnovare: l’ho fatto con la frutta e la verdura, l’ho fatto chiedendomi se la pasta o il vino fanno bene, l’ho fatto parlando della carne. Oggi l’ho fatto con il bambù. Provatelo e ancora una volta assaporerete la consapevolezza che, se l’uomo lo vuole, può veramente nutrirsi in modo giusto, gustoso, equilibrato con tutto ciò che la natura gli offre.