Cavalcando l’onda di un rinnovato interesse per la cucina genuina e gli ingredienti del territorio, riconducibili a usanze locali che raccontano l’evoluzione e la storia delle abitudini alimentari di città e paesi italiani, cresce in Italia la ristorazione “on the road”. Identità culturali, tradizioni culinarie, spirito di aggregazione e valori antropologici, il food truck è l’ultima frontiera dell’imprenditoria gourmet, in costante ascesa.
Una tendenza proveniente dagli States e che ormai da qualche anno spopola anche nella nostra penisola. Secondo i dati analizzati da Unioncamere sulla base dei dati ufficiali del Registro delle Imprese tra il 2013 e il 2018, in Italia nasce una impresa di street-food ogni due giorni. Negli ultimi cinque anni si è passati, infatti, dalle 1.717 attività del 2013 alle 2.729 attuali, con un incremento in termini assoluti di oltre mille unità.
Un settore, quello che cibo da strada, che vede in aumento la presenza degli under 35 e degli stranieri. Sono 600 le imprese degli imprenditori under 35 italiani, che rappresentano oggi il 22% delle attività di ristorazione da passeggio, e 327 quelle gestite da stranieri, con un balzo del 52% rispetto al 2013.
Ma quali sono le città e le regioni italiane dello street food?
La ristorazione “on the road” è diffusa soprattutto nelle grandi città: Milano e Roma sono in testa con 181 imprese, seguite da Torino con 130. Si scende poi al Sud: Lecce (128), Napoli (94), Bari (73) e Catania (71).
La classifica regionale vede al primo posto la Lombardia (389 imprese), seguita dalla Puglia (295) e dal Lazio (271), anche se per capacità di crescita i dati mostrano l’aumento più marcato in Umbria, dove le imprese del settore sono passate da 11 a 27 in cinque anni. A seguire la Calabria, passata da 27 a 62 e la Lombardia, salita da 191 a 398.