Oggi è Isola delle Rose, un tempo si chiamava Sacca Sessola (Sacca è il nome che si da alle isole artificiali e Sessola è uno strumento usato in laguna per svuotare l’acqua dalle barche e l’isola ne ricorda la forma).
E’ fra le più grandi (16,03 ettari) e anche fra le più giovani isole della Laguna di Venezia. E’ stata creata alla metà dell’Ottocento, costruita con i materiali di risulta provenienti dagli scavi del porto commerciale di Santa Marta. Fu inizialmente destinata a deposito di combustibili, poi grazie al suo clima particolarmente mite e dolce, divenne un’oasi agricola con orti, uliveti e vigneti. Nel 1904 alcuni capannoni furono modificati per ospitare un ospedale per malattie endemiche che nel 1914 diventò l’Ospedale San Marco, specializzato nella cura delle malattie polmonari. Nel 1927 il Comune di Venezia donò l’isola ad un ente assistenziale perché vi fosse costruito un nuovo ospedale da 300 posti che fu inaugurato nel 1936 dal re Vittorio Emanuele III. L’Ospedale Pneumologico Achille De Giovanni era un fiore all’occhiello della sanità veneta, di moderna concezione, era immerso in un parco, dotato di servizi innovativi, di centri ricreativi, di una sala cinematografica e di un dopolavoro per il personale.
Nei nostri anni ‘80 l’ospedale termina la sua attività e per l’isola inizia un lento processo di abbandono e di degrado. Nel 1992 Sacca Sessola è affidata all’Associazione Venice International Center for Marine Sciences of Technologies, che vi svolge ricerche nel campo della tecnologia marina.
Queste notizie servono non solo per conoscere la storia dell’isola, ma anche per apprezzare appieno i lavori di restauro, trasformazione, ripristino, rinnovo che il complesso degli edifici ha subito e da cui è nato il resort. Resort è parola che sembra fuori contesto nella laguna veneta ma che invece definisce un’ospitalità che prima mancava e che oggi è offerta e che permette di vivere Venezia immersi nel sereno, languido ambiente lagunare, godendo di ampi spazi naturali, di un parco, di attività sportive, di aree create appositamente per i bambini, e tutto a soli 10 minuti di barca da piazza San Marco. Dalla magnifica piscina sul roof dell’hotel lo skyline di Venezia è indimenticabile.
JW Marriott Venice Isola delle Rose è stato progettato dallo studio Matteo Thun & Partners, ed è dotato di centro benessere e spa, ha piscine outdoor, indoor e sul roof, diversi ristoranti e bar e un centro meeting e congressi di circa 1.200 metri quadrati.
C’è la Dispensa (foto a destra), dove si possono assaggiare e acquistare prodotti eno-gastronomici di qualità, con annessa la sala per le cooking class.
Nel progetto anche la ristrutturazione della chiesetta dell’isola ed il recupero dell’uliveto dopo il censimento degli alberi esistenti. E per la prima volta dopo molti anni, ad ottobre 2015 c’è stata la raccolta delle olive, affidata alle competenze di esperti.
L’olio che ne è stato ricavato servirà nelle cucine dei ristoranti dell’albergo e sarà imbottigliato in confezioni che potranno essere acquistate dagli ospiti. Anche il parco con alberi ormai secolari ha ritrovato il suo splendore e sono stati ricostruiti i tracciati dei suoi percorsi, mentre una vasta aerea dell’isola è stata nuovamente destinata ad orto.
Tutto realizzato nel rispetto dell’esistente che è tornato a mostrarsi nelle linee architettoniche dei primi del Novecento, nette e ricche di bei dettagli. Già la darsena che accoglie all’arrivo in albergo ha un design rigoroso, reso sontuoso dal largo impiego di marmo travertino.
Sono ampi e chiari i saloni, la sala colazioni ha cucina a vista ed è aperta sulla terrazza esterna. Le 250 camere e suite sono divise fra quelle nel corpo principale e altre in strutture sparse sull’isola, che conservano le caratteristiche architettoniche d’origine: tetti mansardati con imponenti travature a vista, muri in mattoni dai colori patinati dal tempo, che con la tecnica ‘box in the box’ contengono al loro interno suite ipermoderne in un contesto dal sapore storico. L’arredamento è confortevole, ricco ma senza eccessi, i colori sono chiari dal grigio perla, al beige, al verde oliva, colori scelti per essere in sintonia con la natura circostante. La percezione è di luminosa comodità; foto d’epoca in bianco e nero raccontano Venezia attraverso i personaggi dello spettacolo e della cultura.
Lo spazio è una componente d’arredo, gli ambienti sono ariosi con circolarità fra stanza, closet, antibagni con vasche di design, e bagni. The Hotel comprende le 191 camere nell’edificio principale. La Residenza, le 12 camere con giardino privato e con piscina con vista sulla laguna. L’Uliveto 26 camere affacciate sugli ulivi.
La Maisonette, 20 suite su due livelli, ciascuna con patio e giardino; alcune dotate di piscina privata con vista sul canale. Infine La Villa Rose (220 mq e 450 mq di giardino) residenza di lusso esclusivo con piscina, è l’ex abitazione del direttore dell’ospedale, costruita in stile neo romanico e con vista su Venezia e la laguna.
Quattro i ristoranti del resort, la Cucina, al piano terra dell’Hotel, è lo spazio dedicato alla colazione con piatti preparati a vista dagli chef ma aperto anche a pranzo con menù della tradizione italiana e internazionale.
Sagra (foto sotto) – Rooftop Restaurant è al 4° piano dell’Hotel, anche qui si vede la brigata al lavoro sotto la direzione dello Chef Mauro Taufer (foto a lato), che è anche Executive Chef del Resort. Il Sagra ha un affaccio spettacolare sul parco e sulla laguna. La sua proposta è di cucina nazionale con attenzione ai sapori del Veneto, senza dimenticare le altre regioni italiane. L’ambiente è informale.
Dopolavoro (foto in questa pagina) – Dining Room con la supervisione dello chef Giancarlo Perbellini, veronese, due stelle Michelin. Dopolavoro è in un piccolo padiglione gioiello che negli interni è un caleidoscopio di trasparenze con splendida interpretazione degli spazi che coniugano antico e moderno, vetro e mattone. Vi si propone cucina d’autore interpretata dal giovane chef Federico Belluco – nei piatti granseola, ricciola, moeche, ma anche animelle e maialino. A noi è sembrato molto buono il polpo alla Plancia con lardo e maionese al rafano cren, semplici sapori che non cercano di stupire, ma con perfette consistenze e giusto equilibrio tra acidità e dolcezze. Molto bravo il sommelier Ottavio Venditto.
Poi c’è Giardino – Garden Grill per grigliate in famiglia – vera delizia per i bambini, accanto alla piscina e nel cuore del parco secolare. Naturalmente si possono consumare light lunch anche al Rose – Lounge Bar situato nella hall, al Sagra – Poolside Bar, al Giardino Bar e allo Spa Café.
E per finire parliamo della Spa creata insieme a GOCO (Go Community) con sede a Bangkok e tra le massime autorità mondiali nel settore del benessere. La Spa Isola delle Rose è la più grande di Venezia con i suoi 1750 mq e anche con banchina di attracco privato per chi non è residente in hotel. La lieve, elegante architettura dei primi del ‘900, si apre verso l’acqua e offre otto cabine con vista sulla laguna e una meravigliosa suite. Completano la struttura la sauna, il bagno turco con muro al sale, una palestra e una panoramica piscina riscaldata interna, che prosegue all’esterno in una sequenza di vetrate scorrevoli.
Nei giardini, parterre in legno per lezione di yoga, meditazione, ed esercizi di sapienza olistica.
Isola delle Rose Venice è il primo JW Marriott in Italia, brand già presente in Europa con alberghi a Londra, Bucarest, Cannes e Ankara, e Baku (Azerbaijan).